Alla fine potrebbe essere il ministro dello Sport, Andrea Abodi, a sbrogliare la matassa sul patrocinio del Comune – al momento mancante – alla partita della Nazionale tra Italia-Israele in programma lunedì 14 ottobre.
Il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, come ormai ampiamente noto, è alla ricerca di una soluzione per affiancare palazzo D’Aronco a Regione e Consiglio regionale nel sostenere ufficialmente il match degli Azzurri.
Dopo il rifiuto da parte della Federcalcio di devolvere una parte dell’incasso del match alle vittime del conflitto – oppure organizzare una raccolta fondi specifica –, infatti, il primo cittadino sta pensando da settimane all’organizzazione di un evento centrato sulla pace in contemporanea alla gara dei ragazzi di Luciano Spalletti.
Un’iniziativa con protagonista l’associazione “Rondine-Cittadella della pace”, fondata ad Arezzo nel 1997 da Franco Vaccari, reduce – come si legge sul sito del gruppo – da una «mediazione di pace tra il Governo russo e la secessionista Repubblica di Cecenia».
Nel concreto, si tratta di un’organizzazione «che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e nella diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto: l’obiettivo è contribuire a un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente i conflitti, in modo positivo».
La sua attività ufficiale abbraccia, tra le varie iniziative, anche il mondo della scuola con lo sviluppo della cosiddette “Sezioni Rondine” che prevedono, nel triennio delle superiori, «un percorso sperimentale» capace di integrare «la didattica con l’esperienza rigenerativa di un metodo riconosciuto a livello accademico e ministeriale, capace di trasformare i conflitti in occasioni di crescita e di condivisione».
Una sezione che a Udine, dal 2022, è attiva in una classe del liceo Percoto.
Ora, di questa proposta De Toni ne ha parlato sia con Massimiliano Fedriga sia con il numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina.
Di fronte, però, a quella che da più parti è stato definito come un atteggiamento freddo da parte della Figc, il sindaco ha chiesto un colloquio con Abodi ottenendo – si dice – un’apertura per trovare una soluzione che porti alla concessione del patrocinio da parte del Comune.
La voce, tra l’altro, parla di un possibile interesse in prima persona del ministero, senza coinvolgere la Federcalcio che sul tema non ha mai cambiato opinione. «Stiamo lavorando», si è limitato a commentare De Toni sull’argomento, ma la sensazione è che sia aperto uno spiraglio serio per arrivare alla concessione del patrocinio.
A condizione, beninteso, che il sindaco riesca a convincere anche quella parte di maggioranza, più a sinistra, che ha spinto per il diniego al patrocinio stesso e che continua a chiedergli di non compiere alcuna retromarcia.