Dario Puppo si è soffermato sulla finale del torneo ATP 500 di Pechino, vinta da Carlos Alcaraz contro Jannik Sinner, nell’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Abbiamo assistito ad una grandissima partita. C’è voluto un Alcaraz che forse ha spento il cervello dopo quel problema alla scarpa e ha fatto questa cosa straordinaria di vincere 7 punti di fila del tie-break. Lo spagnolo è stato semplicemente spettacolare, ma Sinner l’aveva quasi vinta sul 3-0 nel tie-break del terzo set. Se avesse vinto Sinner, sarebbe stato eroico per il modo in cui stava giocando Alcaraz. Questa è la prima volta che lo spagnolo, NextGen a parte, vince un torneo da ottobre in avanti”.
Il telecronista di Eurosport ha poi proseguito: “Annullando due palle break si era messo nella condizione giusta, se Sinner avesse fatto il break sarebbe andato a servire per il match sul 5-3. Alcaraz ha fatto due colpi con il back di dritto, robe che abbiamo visto fare solo a Federer. Ha incominciato a essere vario, fuoriquota per il gioco al volo. Questa è una partita manifesto di Alcaraz“.
Gli alti e i bassi che si susseguono sono un po’ il tratto distintivo degli incontri dell’iberico: “L’Alcaraz che non ha avuto montagne russe accentuate lo abbiamo visto nelle ultime due partite di Wimbledon. Agli Australian Open abbiamo visto il miglior Sinner, là era sereno. Agli US Open ha concesso poco: lì c’era ancora l’attesa per l’eventuale ricorso, ma era più sereno. Ora invece è un’altra cosa. Per me è incredibile da dove è partito Sinner: era sotto 2-5 nel primo set e 4-6 nel tie-break, in risposta ha giocato in maniera pazzesca, poi il dritto è salito nel secondo set. A me Sinner non ha deluso, sono rimasto ammirato da quello che ho visto”.
Dario Puppo ha emesso un chiaro verdetto: “C’è stato bisogno di vedere l’Alcaraz più scintillante nel tie-break. Djokovic, Federer e Nadal hanno creato tra loro rivalità pazzesche, questa tra Sinner e Alcaraz può diventare la rivalità più incredibile della storia del tennis. Quando è arrivato Nadal contro Federer c’era l’interpretazione che c’era un buono e uno cattivo, qui invece non lo vedo il cattivo. Questa è la stagione più straordinaria di Alcaraz, Sinner ha avuto grandissima costanza“.
Un interessante passaggio sul rapporto tra Jannik Sinner e il pubblico: “Comunque vada credo che Sinner, che spero non debba subire un periodo di ineleggibilità, possa essere preso dal pubblico come il giocatore che deve essere sostenuto. La gente sta capendo meglio la vicenda. Penso che Sinner ha dovuto cambiare l’atteggiamento (esultando meno dopo i punti vinti, n.d.r.), ho visto la grinta ma non è il Sinner di inizio stagione: sei sconfitte in stagione, tre contro Alcaraz“.
Un’ultima considerazione su un aspetto tecnico di Jannik Sinner: “Il fatto di avere lacune nei momenti in cui tocca finire un punto già vinto con un colpo in prossimità della rete è una cosa che lo fa arrabbiare parecchio. Anche oggi ci sono stati due-tre punti… Lui quando si trova a chiudere il punto è un po’ ingenuotto. Alcaraz questi punti non li sbaglia, Sinner a volte sì, sempre meno ma li sbaglia. Adesso i ritmi sono veloci e non si riesce a vedere cosa fa l’avversario, ma non è una critica: è una cosa che dico da tempo e lui è migliorato”.