La Russia ha conosciuto molti assassini, ma pochi casi hanno sconvolto la nazione come quello di Irina Viktorovna Gajdamačuk. I suoi 17 brutali omicidi le hanno valso i sinistri soprannomi di “Satana in gonnella” e “Lupa di Krasnoufimsk” Oggi, Irina sconta la sua pena in un freddo e isolato carcere di massima sicurezza. Il suo spirito oscuro, però, continua a infestare l’immaginario collettivo. In Russia, quel nome, “Satana in gonnella”, riecheggia ancora come un sinistro sussurro, insinuandosi nelle menti e ricordando a tutti che il male può nascondersi sotto sembianze familiari. Un’ombra di terrore si insinua silenziosa, lasciando una domanda sospesa nell’aria, gelida come un presagio: cosa accadrà quando “Satana in gonnella” tornerà in libertà?