Libri scolastici: qualcosa non torna. L’Antitrust ha avviato un'indagine conoscitiva su un mercato che vale circa un miliardo di euro e coinvolge 7 milioni di studenti e famiglie. Non solo l’aumento dei prezzi, ma da controllare c’è tutta la filiera: dalla modalità di adozione dei testi alle modifiche frequenti delle edizioni fino ai problemi di diritti sugli ebook. E sotto la lente di ingrandimento ci sono le dinamiche concorrenziali: troppa concentrazione nel settore.
L’indagine dell’Autorità della concorrenza mette al centro del procedimento l’aumento incontrollato dei prezzi. L’Istat segna un incremento del 4,9% nell’ultimo mese, secondo Federconsumatori le famiglie spendono quasi 600 euro per comprare i libri di testo (+18%). La Rete Studenti del Lazio registra un’impennata del 23,4% negli ultimi quattro anni. Dall’altra parte ci sono i librai che, con Sil Confesercenti, parlano di un rincaro del 3%.
I prezzi sono dunque il primo problema. Ma ci sono altre questioni che l’Antitrust vuole approfondire. Ogni anno le famiglie hanno a che fare con il caro libri, ma ogni anno si trovano ad affrontare anche la continua pubblicazione di nuove edizioni (che rendono complicato il ricorso al mercato dell’usato) e le difficoltà di approvvigionamento (i numeri si sanno con anticipo, ma i testi non arrivano mai in tempo per l’inizio della scuola). Un danno per studenti e genitori. Un altro aspetto sotto esame è la rigida procedura di adozione scolastica, che viene decisa dai collegi docenti degli istituti scolastici con votazione a maggioranza assoluta, vincolando di fatto le scelte per l’intero ciclo educativo di ciascun libro.
L’indagine si concentrerà anche sulla questione concorrenza. L'editoria scolastica in Italia è dominata da pochi grandi gruppi editoriali, come Mondadori, Zanichelli, Sanoma e La Scuola. L’editoria scolastica, dalla primaria alla secondaria di II grado, è caratterizzata da un forte e crescente grado di concentrazione. E viene sottolineata anche la dinamica fuori dal comune di domanda e offerta nel settore: “Chi sceglie i libri (docente) non ne sostiene i costi, chi li paga (famiglie e/o amministrazioni pubbliche) non li usa, mentre chi li usa (studenti) non li sceglie né li paga, secondo un modello di fatto assimilabile a quello dei medicinali soggetti a prescrizione”.
L'Antitrust analizzerà anche le modalità alternative di utilizzo dei libri di testo, come il noleggio e il comodato d'uso, che non hanno ancora trovato spazio in Italia. E nell’anno di indagine si concentrerà anche sull'uso crescente degli e-book e del downloading di copie digitali. In parallelo ha preso il via anche una consultazione pubblica e chiunque voglia può partecipare mandando una mail con il proprio contributo a IC57@agcm.it.
Le associazioni dei consumatori si sono tutte dette subito soddisfatte dell’avvio dell’indagine. E ’Unione Consumatori torna a chiedere la modifica della Legge 128/2011, che limita al 15% gli sconti sui testi scolastici superiori da parte di supermercati e piattaforme online.