Kalashnikov, un mitragliatore da guerra, fucili, pistole e munizioni erano interrati in campagna o custoditi nel magazzino di un bar nella piazza del paese. Due arsenali corposi, pronti all’uso e perfettamente funzionante a disposizione di Cosa nostra, sono stati sequestrati nel corso di una maxi operazione anti-mafia di polizia, realizzata nell’ennese in esecuzione di due diverse ordinanze emesse nell’ambito di indagini dirette dalla Dda di Caltanissetta. Nel corso dell’operazione “Lua Mater” sono stati anche effettuati 13 arresti, nei confronti di famiglie mafiose di Pietraperzia e Regalbuto.
Questa maxi operazione “è il risultato di un brillante lavoro di lotta alla criminalità intrapreso con tenacia e professionalità dagli inquirenti e dalle forze dell’ordine”, ha scritto su X la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo. “Oggi – ha aggiunto – è stato fatto un altro passo importante nella lotta alla mafia che, come dimostra questa indagine, pur essendo cambiata negli anni, ha ancora nell’utilizzo delle armi, nell’intimidazione e nella violenza, uno dei tratti caratteristici del suo modus operandi. Questa operazione – ha concluso Colosimo – ha un valore ancora più importante, perché mette a nudo quella mai sopita capacità militare delle organizzazioni criminali”.
Le persone indagate sono variamente accusate per i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso, favoreggiamento personale aggravato, detenzione e porto abusivo di armi comuni, armi clandestine e da guerra. Durante le indagini, coordinate dal Servizio centrale operativo, la Sezione investigativa di Caltanissetta del Servizio centrale operativo (Sisco), la Squadra mobile di Enna e il Commissariato di polizia di Leonforte, hanno sequestrato, complessivamente, 8 fucili, 3 kalashnikov e 9 pistole e le relative munizioni. Il tutto pronto all’uso. All’operazione, frutto di due diverse indagini, hanno partecipato circa 180 agenti di diversi reparti siciliani.
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