La conferenza stampa di ieri del direttore sportivo dell’Empoli, Roberto Gemmi, ha rappresentato un momento di trasparenza e confronto aperto, un’occasione in cui il dirigente ha saputo rispondere a tutte le domande poste dai giornalisti presenti senza sottrarsi alle questioni più delicate. In un calcio dominato da operazioni milionarie e trattative spettacolari (anche se questo mercato in generale ha visto un downgrade), Gemmi ha presentato un mercato che si è distinto per la sua sobrietà e per l’intelligente gestione delle risorse, un mercato caratterizzato da un budget per gli acquisti praticamente inesistente. Sin dalla sua presentazione, Gemmi aveva chiarito che l’obiettivo sarebbe stato coniugare sostenibilità economica e competitività sportiva, un compito non da poco in un contesto, come quello della Serie A, dove le differenze di potere economico tra i club sono spesso abissali. Ebbene, sotto il profilo della sostenibilità, il risultato è stato indubbiamente raggiunto. La riduzione del monte ingaggi e l’assenza di spese per i cartellini, salvo qualche investimento mirato nel settore giovanile, sono testimonianze concrete di una gestione oculata. Tuttavia, la vera prova del nove arriverà soltanto a fine stagione, quando i risultati sportivi diranno se la competitività sia stata effettivamente mantenuta.
Gemmi, con una pacatezza che riflette una certa maturità professionale, ha cercato di smorzare i facili entusiasmi per un inizio di stagione sorprendentemente positivo. Il mercato che ha condotto, seppur il primo in Serie A, ha dimostrato una notevole capacità di muoversi con agilità tra i colossi del calcio italiano e club di minor blasone, tessendo rapporti importanti e portando a termine operazioni significative. Tra tutte, spicca l’acquisizione di Anjorin, una trattativa internazionale che lo stesso Gemmi ha definito come la più complessa. Un altro aspetto che ha colpito della conferenza è stata la sua trasparenza nel riconoscere il ruolo centrale che ha giocato nella definizione delle strategie di mercato. Pur riconoscendo l’importanza del confronto con l’allenatore, è stato chiaro nel dire che le idee e le decisioni finali sono state il frutto del suo lavoro. Questo rappresenta un atto di coraggio e consapevolezza, che non sempre si riscontra in un ambiente dove spesso si cerca di diluire le responsabilità. La conferenza di ieri, oltre a fare chiarezza su alcuni punti critici, ha permesso di vedere un Gemmi più sicuro e diretto, pronto anche a controbattere con garbo ed educazione a pensieri divergenti. È emerso un dirigente che non ha paura di ammettere che non tutto è andato secondo i piani, senza però svelare troppo, forse con l’intenzione di riprendere certi discorsi a gennaio.
Infine, Gemmi ha voluto sottolineare che l’apparente assenza di spese non deve far pensare a una società in difficoltà economiche. Gli investimenti nel settore giovanile e la resistenza alle offerte per giocatori chiave, come nel caso di Fazzini, dimostrano la solidità del progetto Empoli. In conclusione, Roberto Gemmi esce da questa sessione di mercato con il merito di aver fatto il massimo con i mezzi a disposizione e con la soddisfazione dei risultati che, per ora, stanno premiando le sue scelte. Ma come sempre, sarà il tempo a dire se questa strada sarà quella giusta per garantire all’Empoli un futuro solido e competitivo in Serie A.
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