“E’ stato il mio miglior dibattito di sempre, soprattutto perché ero da solo contro tre”: a caldo a Fox News, Donald Trump ha sintetizzato l’esito del primo dibattito presidenziale con Kamala Harris.
Nell’ora e 45 minuti del dibattito messo in scena al National Constitution Center di Filadelfia, trasmesso da Abc News, la vicepresidente ha provocato Trump, riuscendo a svegliare il lato più focoso del tycoon. Una tattica messa in atto fin dall’inizio, quando la candidata dem salendo sul palco ha teso per prima la mano a Trump, presentandosi: “Piacere, Kamala Harris”. L’ex presidente è apparso spiazzato dagli interventi all’attacco della vicepresidente.
Tanti i temi toccati in un’ora e mezza di dibattito, dall’economia all’Ucraina e la guerra a Gaza passando per il diritto all’aborto, l’immigrazione e l’Afghanistan. Trump ha attaccato a testa bassa, “Harris è una marxista” e “lei e Biden hanno distrutto l’economia”, ha detto. Duri i contrattacchi di Harris. “Trump ci ha lasciato un casino”, uno dei più efficaci. O come, “ci ha venduto alla Cina”, in riferimento alla produzione di microchip migrata oltre oceano. Incandescente lo scontro sull’aborto, nel quale Harris ha accusato Trump di volere imporre un “divieto a livello nazionale”, mentre il tycoon rivendicava il merito di avere riportato la questione alla responsabilità dei vari Stati. Altro colpo a effetto della vicepresidente, quello nel quale ha affermato che la gente dai comizi di Donald Trump “se ne va in anticipo esausta e annoiata”. Un nervo scoperto per il tycoon, che ha subito replicato, “non è vero!”. Trump è stato efficace sul tema dell’immigrazione, esortando Harris: “Vada a Washington ora, svegli Joe Biden e gli faccia firmare una legge per chiudere il confine” col Messico.
Ma è stato un confronto in salita per Trump perché, come denunciano alleati e consiglieri del candidato repubblicano, ABC News e i suoi moderatori con i loro fact-checking sull’ex presidente e le linee guida usate, hanno nettamente favorito Kamala. “Questo dibattito è stato tre contro uno: i moderatori di ABC stanno chiaramente facendo pubblicità a Kamala Harris”, ha scritto su X l’ex parlamentare democratica Tulsi Gabbard, che ha sostenuto Trump e lo ha aiutato a preparare il dibattito di questa notte.
La candidata democratica ha continuato ad assestare bordate all’ego del tycoon, come quando ha affermato che “i leader mondiali ridono di Trump, pensano siano una disgrazia”, e l’ex presidente ha replicato citando a sua difesa i giudizi lusinghieri del premier ungherese Viktor Orbàn, sconosciuto alla stragrande maggioranza degli americani. Altro colpo efficace di Harris quello nel quale, irridendo la fascinazione di Trump per i “dittatori”, ha detto: “Vladimir Putin se lo mangerebbe per pranzo”. La replica di Trump è stata altrettanto efficace: “Con me la guerra in Ucraina non ci sarebbe mai stata”.
E sul futuro Harris ha pronunciato una battuta tanto efficace quanto discutibile: “Non sono né Joe Biden né Donald Trump, sono una nuova leader, voltiamo pagina”, ha detto. Un appello ripetuto anche alla fine del dibattito. “Lei dice che farà tutte queste cose, ma perché non lo ha fatto in questi tre anni e mezzo?”. Lo ha detto Donald Trump nel suo discorso di chiusura. “Noi – ha aggiunto – non siamo leader, non abbiamo nessuna idea di cosa sta succedendo, abbiamo guerre in corso in Medio Oriente e tra Russia e Ucraina”. “Abbiamo – ha continuato – il peggior presidente e il peggior vice presidente nella storia del nostro Paese”.
Spente le telecamere, per Harris arrivava la notizia dell’endorsement di Taylor Swift. Un sostegno, quello della super popstar Usa, che può valere milioni di voti tra l’elettorato più giovane.
Tuttavia, come ha analizzato a caldo Doug Schoen di Fox News, “sia nelle elezioni presidenziali del 2016 che in quelle del 2020, la prima vincente e la seconda perdente, Trump è stato in grado di recuperare terreno con gli elettori separati e indipendentemente da qualsiasi confronto diretto con il suo avversario. Trump, in campagna elettorale, ha un fascino unico e irresistibile. Ne abbiamo visto la prova più e più volte.
Lui e i suoi consiglieri probabilmente concluderanno che possono fare molto meglio con gli elettori evitando il confronto diretto con Harris. Lo faranno mandandolo in campagna elettorale per fare sia interviste che comizi. Questo sarà molto più efficace che correre i rischi insiti in una notte come quella a cui abbiamo assistito martedì”.
“Molti a sinistra proclameranno le elezioni concluse sulla base della forte performance di Harris. Sarà quasi certamente un’esagerazione o un’esagerazione. Trump dovrà senza dubbio affrontare una battuta d’arresto politica dall’incontro di questa settimana con il vicepresidente e i due moderatori della ABC. Ma a giudicare dal passato, sarebbe un grave errore darlo per sconfitto”.
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