La Camera ha respinto tutti gli emendamenti dell’opposizione al ddl Sicurezza per la modifica della legge di cittadinanza, con l’introduzione nell’ordinamento del cosiddetto “Ius scholae”. A nulla è servito il tentativo, emerso durante il dibattito, di spaccare il centrodestra facendo leva sulle aperture al tema manifestate nelle ultime settimane da Forza Italia: la maggioranza ha votato compattamente. I no sono stati 169 e i sì 126 e 3 astenuti.
Non si tratta del resto di un esito a sorpresa: gli azzurri avevano chiarito già alla vigilia del voto che non si sarebbero prestati alle strumentalizzazioni della sinistra e che la loro intenzione è quella di sottoporre il tema al confronto con gli alleati. Dunque, in una dinamica politica di coalizione, all’insegna del leale dibattito interno. “Forza Italia condividerà con il centrodestra le proposte sullo Ius scholae, senza abboccare all’emendamento o alla provocazione di gruppi diversi e della sinistra”, ha ribadito il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, spiegando che gli azzurri vogliono “un percorso di studi, dieci anni di scuola e la verifica sulla conoscenza della lingua e dei principi fondamentali del nostro diritto”.
La scelta di coerenza degli azzurri ha mandato in tilt il centrosinistra. Avs ha scatenato una bagarre alzando cartelli con le scritte “Fratelli e sorelle d’Italia” con le immagini di atleti italiani di origine straniera e bimbi figli di migranti. Particolarmente bruciante la sconfitta per Azione, che aveva tentato il colpo di mano con un emendamento che ricalcava l’impostazione della riflessione avviata da Forza Italia, prevedendo la cittadinanza dopo aver frequentato le scuole in Italia per almeno 10 anni. “Forza Italia non può far finta di essere nei giorni pari un partito liberale e nei giorni dispari la ruota di scorta di Meloni, perché è una presa in giro degli elettori”, ha detto Calenda, forse troppo assuefatto alle dinamiche nel campo dell’opposizione per ricordare quali sono quelle all’interno della maggioranza. Infine, la minoranza ha anche chiesto in Conferenza dei capigruppo la procedura d’urgenza all’esame delle pdl sullo Ius Scholae. La richiesta è stata respinta ed è così finita all’attenzione dell’Aula che, domattina, in apertura di seduta, voterà sulla questione. L’opposizione, insomma, ha già apparecchiato la tavola per un’altra sconfitta.
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