Burolo
Cittadini preoccupati ad Azeglio e Burolo per la scelta del medico di base Tommaso Romeo di chiudere l’attività ambulatoriale nei due paesi e trasferire l’ambulatorio a Bollengo. Sono stati i mutuati di Azeglio, in particolare, ad affidare apertamente le proprie critiche ai social, alcuni amareggiati perché avevano scelto il medico proprio per il fatto che avesse l’ambulatorio in paese.
In questi giorni, proprio i social hanno veicolato le lamentele, ma la scelta di dove fare o meno l’ambulatorio spetta, a quanto pare, al medico stesso. Le rispettive amministrazioni comunali, però, si sono affrettate a precisare che si stanno muovendo per cercare una soluzione favorevole ai cittadini.
Lo conferma il sindaco di Burolo, Franco Cominetto, che parla di un dialogo in corso con l’Asl/To4 e il medico, precisando comunque che un dottore che riceve nei locali posti nel municipio c’è, ma che si cercherà di convincere anche il dottor Romeo a tornare sui suoi passi. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il collega di Azeglio, il primo cittadino Emiliano Sirio, che desidera stemperare le polemiche montate dai social. «Non è una competenza diretta del Comune – tiene a rimarcare al riguardo Sirio – bensì dell’Asl/To4 e del medico stesso, loro scelgono. Ci tengo anche a chiarire che tale scelta non è conseguenza della ristrutturazione dei locali dell’ambulatorio. In ogni caso, siamo in contatto con i dirigenti dell’Asl per trovare una soluzione. Al momento, però, preferisco non sbilanciarmi sull’esito di questi colloqui».
Anche dall’Asl/To4 preferiscono ribadire la libertà di Romeo nella scelta e fanno sapere: «La direzione del Distretto Ivrea sta facendo ciò che è previsto dall'Accordo collettivo nazionale per garantire l'apertura degli ambulatori nel numero più ampio di Comuni, ferma restando la possibilità da parte del medico, ai sensi dello stesso Acn, di limitare l'apertura ai Comuni oggetto della scelta sinora invalsa (Azeglio e Burolo)».
In entrambe i Comuni, come detto, sono presenti due medici che prestano servizio di ambulatorio e verso i quali i pazienti potrebbero migrare facendo richiesta di cambio medico se solo non fossero già a pieno regime.
Ad Azeglio c’è il dottor Massimiliano Scala e a Burolo la dottoressa Caterina Robatto. Peccato che come si evince dal sito Salute Piemonte, entrambi hanno posto solo per i ricongiungimenti familiari o l’assistenza temporanea. Ovviamente in questo caso la maggior preoccupazione è per quelle persone che hanno minori possibilità negli spostamenti e che troverebbero difficile organizzarsi per andare dal medico fuori paese. I primi ad andarci di mezzo sarebbero dunque gli anziani, ma non solo loro. Da qui la sollevazione popolare esplosa in questi giorni da parte dei tanti che chiedono una soluzione nell’interesse degli assistiti. valerio grosso