IVREA
Sono 1.506 gli alunni degli istituti comprensivi Ivrea uno e Ivrea due che, da oggi, tornano in classe. Tutti i plessi sono stati mantenuti, ma inizia a sentirsi il calo demografico. Complessivamente, sono 74 i bambini in meno rispetto allo scorso anno e sono quindi cancellate una sezione alla scuola primaria Nigra e una alla secondaria di primo grado Falcone.
Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, sono mantenuti tutti e 7 i plessi con 15 sezioni, ma rispetto al 2023 ci sono 25 bambini in meno. Il calo, dunque, è stato generalizzato ma non in una scuola in particolare. La scuola dell’infanzia di Torre Balfredo già opera in deroga sul numero degli alunni, ma non ha subito riduzioni e sarà mantenuta anche in prospettiva. «Abbiamo reinoltrato la richiesta di deroga – osserva Patrizia Dal Santo, vicesindaca e assessora ai Sistemi educativi e diritto allo studio, formazione professionale, politiche giovanili, sostenibilità ambientale e politiche sociali –. Dai numeri che abbiamo, la base di residenti risulta stabile. Non si registra un calo significativo di bambini e quindi non dovrebbero esserci problemi sul servizio».
Per quanto riguarda, invece, la scuola primaria, sono mantenuti i sette plessi, ma scende di una sezione la Nigra. Ci saranno, quindi, 44 sezioni con 764 alunni (erano 29 in più lo scorso anno). Infine le secondarie di primo grado: ci saranno 23 sezioni con 464 studenti. Lo scorso anno, c’era una sezione in più (alla Falcone) e gli studenti complessivamente 464, 29 in meno rispetto allo scorso anno.
Dal Santo sottolinea che il calo demografico già si vede anche sui nidi. «Già da qualche anno non c’è più lista di attesa per il nido Olivetti – dice –. Ora c’è ancora qualche posto libero». Sui servizi promossi dal Comune di Ivrea non si annunciano novità: «Saranno mantenuti il servizio mensa senza aumento di costi, così come il servizio di pre e post scuola che, però, come da regolamento già in vigore da qualche anno, si attiva a fronte di un numero minimo di richieste per plesso».
Posto che i Comuni sono costretti a tenere dritta la barra delle spese e assodato che Dal Santo chiarisce che il Comune fa e farà tutti gli sforzi del caso per mantenere il servizi per l’infanzia come sono sempre stati erogati, l’esperienza dello scorso anno ha aperto alcune possibilità legata ai Patti educativi. E, anche quest’anno, l’assessora vorrebbe proseguire e implementare alcune attività. «Abbiamo portato avanti - spiega - iniziative di co-progettazione che ci hanno permesso di attivare una serie di azioni che si sono rivelate efficaci».
Il punto, per Dal Santo, nasce da un’osservazione più ampia: «Attorno alle scuole ruotano enti, volontari, associazioni, genitori - dice - e le esperienze dei Patti educativi ci hanno permesso di creare una bella sinergia come comunità educante. È un modo di prenderci cura, tutti insieme, ciascuno con il suo pezzo e le proprie competenze. È un modo per non delegare, ma coinvolgere e coinvolgere. E con questo nuovo modello si potrebbe pensare anche a immaginare dei servizi che, diversamente, restano sempre legati a capacità di spesa. Non solo: con il coinvolgimento e la creazione di una comunità educante è possibile aumentare quantità e qualità di servizi formativi. Il Comune è pronto, su questo fronte, a costruire una cornice entro il quale operare».
Nel corso dell’anno è stato attivato un patto educativo con la scuola dell’infanzia Dora Baltea e la partecipazione dell’istituto comprensivo Ivrea 2. Alla Falcone si è lavorato sull’idea della bellezza dei luoghi e i ragazzi hanno lavorato a un mural e a proposte per migliorare il loro spazio. Lo stesso Pedibus, che a Ivrea vanta una storia ormai consolidata, è stato attivato anche alla Nigra ogni giorno, per contribuire a creare nuove abitudini per muoversi in città, è nato da questo tipo di approccio alla scuola. E se, per i giovani dell’età di scuola secondaria di primo grado sono stati riattivati i centri aggregazione, per l’anno scolastico che sta per iniziare Dal Santo vorrebbe proseguire e implementare le iniziative di coprogettazione inserire momenti formativi ed educativi legati all’alimentazione. Sui giovani in età di scuola superiore, Dal Santo punta a lavorare sul benessere. «Dopo la ricerca dello scorso anno di Canavese comunità competente che aveva focalizzato i bisogni – dice – stiamo lavorando all’elaborazione di progetti per dare risposte». Nei prossimi giorni, il Comune incontrerà le due dirigenti scolastiche dei comprensivi.