Jessica Pegula completa la rimonta su una quasi perfetta Karolina Muchova, durata, suo malgrado, soltanto un set e mezzo. Statunitense che, dopo aver dato segnali di cedimento dopo appena 40 minuti, è magicamente tornata nel match e ha stravolto l’incontro, cavalcando l’onda dell’entusiasmo creatasi sugli spalti, e mettendo fuori gioco la ceca con il punteggio di 1-6 6-4 6-2. Muchova che ha avuto nel corso del secondo set la possibilità di accaparrarsi il doppio break di vantaggio, ma è stata tradita da una volée ampiamente alla sua portata. Pegula che si regala, dunque, una finale Slam davanti ai proprio tifosi, da cui dovrà estrarre il massimo per tentare di infastidire la potentissima Sabalenka, vincitrice di Emma Navarro nella sua semifinale.
[6] J. Pegula b. K. Muchova 1-6 6-4 6-2
Primi scorci di match caratterizzati da scambi brevi e media intensità, con Pegula sempre con i piedi abbondantemente dentro al campo quando Muchova serve la seconda di servizio. Si protrae per una manciata di minuti il terzo gioco dell’incontro, che vede tre palle break in favore della giocatrice statunitense, che alterna ottime risposte, sfruttando la posizione molto avanzata che toglie dunque il tempo all’avversaria, ad errori gravi, causati dalla stessa posizione, che talvolta, si rivela controproducente. Nessun break point sfruttato per Pegula, con Muchova che rimane avanti nel punteggio.
Giocatrice ceca con più soluzioni disponibili, dettate da una favolosa sensibilità di tocco, accompagnata da un approccio a rete old style di grande efficacia, che ridimensionano parecchio Pegula. L’Arthur Ashe si ammutolisce, ma è “costretto” ad applaudire a cotanta eleganza mostrata nei colpi a rete da Muchova, che mette a segno un colpo più bello dell’altro. Dopo aver strappato il servizio alla statunitense, persevera per la seconda volta, ponendo in questo primo set, delle solide basi per raggiungere Aryna Sabalenka in finale. 6-1 il severo punteggio inflitto a Jessica Pegula nel primo parziale.
Pegula prova a fare braccio di ferro, ma dall’altra parte della rete trova il muro ceco ad opporsi. A corto di idee, la statunitense subisce in modo imminente il break, con Muchova subito avanti nel secondo parziale. La ceca pesca quasi sempre il jolly, contribuendo al calvario della giocatrice di casa, sempre più sfiduciata con l’andare dell’incontro. La statunitense, con le spalle al muro e sempre più distante dalla finale a Flushing Meadows, evita incredibilmente il doppio break di svantaggio, con un gran recupero di dritto e approfittando di un imperdonabile errore a rete di Muchova, che sino a quel momento non aveva sbagliato una virgola nei colpi al volo. Errore che paga a caro prezzo la giocatrice ceca, rimasta su quella break divorata che avrebbe indirizzato il match, e colta di sorpresa da Pegula, che rimette in pari l’incontro approfittando di un pessimo turno di battuta dell’avversaria.
L’intensità blanda del primo set intravista da Pegula, si trasforma in grande solidità e capacità di replica al gioco offensivo di Muchova, che tiene altissimo il ritmo, ma non ha più dinanzi a sé la versione inoffensiva dei giochi precedenti. L’inerzia del match è nettamente cambiata, e sembra proprio la statunitense, spinta dal suo pubblico, ad essere la favorita per la conquista del secondo set. Da un potenziale doppio break di svantaggio, Pegula si ritrova 4-2 al comando, mettendo a segno quattro giochi consecutivi. Immediata la reazione di Muchova, che non molla un centimetro, e rimette in pari questo movimentatissimo secondo set. La ceca, però, cala di rendimento, diventando parecchio imprecisa in uscita dal servizio, consegnandosi nel decimo gioco del set, che permette a Pegula di archiviare per 6-4 in suo favore. Tutto rimandato al set finale.
L’incontro si capovolge. Muchova non è più ingiocabile come il primo set e mezzo, e Pegula, d’altra parte, ha acquisito un’ottima solidità da fondo campo, che le consente di strappare il servizio alla ceca nel secondo gioco del set finale. Nel gioco successivo, la statunitense, patisce il ritorno dell’avversaria e concede una palla break, che salva però con determinazione, confermando il vantaggio. Parziale molto complesso, con Muchova che torna – a tratti – ad avere dei picchi di qualità, ma la Pegula maturata nell’ultima ora è pronta a fronteggiare l’ottima manualità della tennista ceca, che paga dazio e ha poche chance di rimonta.
La statunitense è costretta a soffrire maledettamente in ogni turno di servizio, rischiando di vanificare il vantaggio conquistato a causa di una Muchova che mette in campo tutte le energie rimanenti nel serbatoio per riparare la crepa. La ceca è alle corde dal punto di vista psicofisico, e nell’ottavo gioco del terzo e decisivo set molla definitivamente la presa, consegnando il match a Jessica Pegula, impostasi per 6-2. La statunitense affronterà Aryna Sabalenka in finale.