La Procura di Venezia vuole vederci chiaro sulla morte del 46enne trovato senza vita martedì mattina all’interno di un’abitazione del Comune in campo della Celestia, a Castello. Il pubblico ministero Giorgio Gava ha infatti disposto l’autopsia per accertare quali possano essere state le cause del decesso.
Al momento, resta sul tavolo anche l’ipotesi di overdose in conseguenza dell'assunzione di droga, nello specifico di eroina.Non a caso il Suem, dopo essere intervenuto sul posto, ha contattato anche la polizia di stato per i rilievi del caso. Al momento, comunque, non sarebbero rinvenute tracce sospette all’interno dell’abitazione.
Se ne saprà di più solo nei prossimi giorni. In attesa di capire le esatte cause che hanno portato alla morte del 46enne veneziano, però, dalle voci del vicinato emerge un preoccupante contesto di degrado in quella zona di Castello. In particolare, un continuo via vai di persone (spesso di origini straniere) era stato segnalato proprio nei paraggi dell’abitazione da parte dei residenti.
La casa dove è stato trovato senza vita l’uomo è di proprietà comunale e risulta regolarmente assegnata a una donna. Nel nucleo familiare assegnatario risulterebbe esserci anche un minore, motivo per cui gli uffici stanno ora svolgendo degli approfondimenti. Sta di fatto che, ancora una volta, l’allarme degrado e spaccio rimbomba per le calli veneziane. E per i vari sestieri cittadini.
Da anni campo Santa Margherita resta tra i punti più attenzionati dalle forze dell’ordine a Dorsoduro; in rio Marin solo due giorni fa i residenti si sono incontrati per discutere di episodi ricorrenti di spaccio; piazzale Roma resta tra gli snodi nevralgici dello smercio di stupefacenti, così come Cannaregio; segnalazioni arrivano anche da zone solitamente tranquille, come campo dei Miracoli e Barbaria delle Tole. «Mercanti di morte imperversano ormai anche a Venezia, e non solo nel quadrilatero dello spaccio di Mestre», l’analisi di Marco Gasparinetti (Terra e Acqua), «non è un problema che si possa risolvere con assemblee o raccolte firme, per quanto bene intenzionate. Sindaco, Prefetto e Questore prendano in mano la situazione».
L’allarme arriva anche da Gianfranco Bettin (Verde e Progressista): «La probabile overdose, con la morte di un quarantenne a Castello, dopo l’omicidio di qualche mese fa a Cannaregio, dopo le preoccupazioni e le proteste di tante famiglie e persone in diverse zone di Venezia in queste settimane e mesi, segnalano drammaticamente che in ampia parte della città la questione della sicurezza e della qualità sociale è fuori controllo. O si cambia strada al più presto, con una strategia radicalmente nuova, che integri prevenzione e repressione, o la situazione peggiorerà ulteriormente, tragicamente».