In un impeto d’ira scende dalla macchina lo butta giù dalla bicicletta, lo aggredisce e lo sbatte contro il muro solo perché non gli ha dato la precedenza. Sono coetanei, hanno soltanto 18 anni e si conoscono.
Ancora un’aggressione di un giovane ai danni di un coetaneo. La vittima è un diciottenne colpevole solo di aver attraversato la strada del parcheggio del centro commerciale di Zero Branco in sella alla sua bicicletta insieme alla sua fidanzatina minorenne.
È successo martedì 3 settembre pomeriggio, il diciottenne è stato aggredito, preso a schiaffi e sbattuto contro il muro con una violenza tale da ritrovarsi con gli occhiali rotti.
Subito dopo l’aggressione il ragazzo è tornato a casa ha raccontato tutto ai genitori che lo hanno accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove è stato medicato dove gli è stata assegnata una prognosi di tre giorni.
A descrivere il fatto il papà del ragazzo, un infermiere in forze all’Ulss2 Marca Trevigiana: «Mio figlio è molto scosso e non vuole più uscire di casa aggravando non poco le condizioni della sua malattia», racconta preoccupato l’uomo.
Secondo la ricostruzione fornita dalla famiglia, ad aggredire il malcapitato sarebbe stato un coetaneo di origini non italiane, ma residente in zona e lo avrebbe fatto «per il solo fatto di essere in bicicletta nel centro commerciale Zerocenter di Zero Branco e, a detta sua, avergli negato la precedenza».
La famiglia è fortemente provata per l’accaduto e si è rivolta alle forze dell’ordine e sta pensando di formalizzare la denuncia all’autorità giudiziaria.«I due ragazzi si conoscono, erano a scuola insieme. La sera siamo andati da lui per chiarire, lui ci ha trattato in malo modo ha detto che lo ha aggredito perché gli ha negato una precedenza, ma è possibile venire picchiati per questo? Mio figlio ha scelto di non reagire, nonostante faccia palestra, ma sta attraversando un periodo difficile».
La denuncia del genitore arriva all’indomani degli episodi di violenza e di disagio giovanile che si sono verificati nel centro di Treviso e in tutto il territorio della Marca in questi ultimi giorni.
L’ultima aggressione risale a pochi giorni fa in vicolo Avogari in centro a Treviso: un residente è intervenuto in strada dopo che un gruppo di ragazzi aveva lasciato rifiuti ed escrementi, bottiglie e rotte. I ragazzi fuggono, tutti tranne uno che torna indietro e aggredisce l’uomo, ne nasce una colluttazione.
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Lunedì invece è stata la volta di una ragazzina, appena maggiorenne, arrestata dai carabinieri per aver collezionato una serie di crimini tra furti nei supermercati, aggressioni, minacce. Secondo quando dichiarato dagli inquirenti la ragazza sarebbe la responsabile di un numero tale di reati da essere considerata una dei dieci capi delle baby gang in azione in questo ultimo periodo a Treviso e provincia.
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Tra gli episodi più eclatanti dell’estate folle delle gang di giovanissimi, c’è anche quello di Silea. Dei giovanissimi prima avrebbero preso di mira un coetaneo e poi avrebbero danneggiato dei beni comunali, intervenuti i carabinieri uno dei ragazzini avrebbe cominciato ad attaccare gli uomini dell’Arma, prima tramite offese, poi colpendoli.
I carabinieri della compagnia di Treviso hanno immobilizzato il ragazzo e chiamato i sanitari del Suem per calmarlo. Il ragazzo, un quindicenne di Silea, è stato arrestato per aggressione a pubblico ufficiale. Dello stesso stampo anche l’episodio avvenuto a Zenson di Piave lo scorso 6 agosto: quattro minorenni hanno aggredito il papà di una ragazzina, già loro vittima. E dopo aver aggredito padre e figlia hanno tirato fuori un coltello e bucato le ruote dell’auto. La spirale della violenza non a fermarsi, la Marca è ancora nell’occhio del ciclone. —