TRIESTE Nel pomeriggio del 3 settembre la Squadra Mobile della Questura di Trieste ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti dell’uomo che nella serata del 28 agosto ha gravemente ferito un ragazzo classe 1997.
La misura è stata emessa all’esito di una attività di indagine diretta dalla Procura di Trieste e avviata a seguito del grave episodio, che era avvenuto in piazza Perugino. Futili sembrerebbero i motivi di tale brutale aggressione.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14591535]]
Quella sera il ragazzo si trovava in piazza quando è stato aggredito e colpito con un coltello, riportando ferite assai gravi, con lesione id un’arteria, ed accasciandosi a terra. Nell’immediatezza, i Militari dell’Esercito che si trovavano nei pressi della piazza, sono stati allertati da alcuni passanti ed hanno prestato i primi soccorsi alla vittima. Subito dopo il ragazzo è stato trasferito presso l’Ospedale di Cattinara ove ha subito un intervento d’urgenza ed è stato ricoverato in prognosi riservata.
Le immediate indagini svolte dal personale della Squadra Mobile e dirette dalla Procura hanno permesso di ricostruire il grave fatto di sangue e di risalire all’identità dell’autore del gravissimo gesto, che subito dopo i fatti, aveva fatto perdere le sue tracce: si tratta di uno straniero di circa quaranta anni, regolare sul territorio nazionale, in Trieste senza fissa dimora.
L’accurata visione dei filmati acquisiti e registrati dalle telecamere di videosorveglianza presenti nel luogo ove è avvenuto il fatto, l’analisi tramite banche dati dei controlli per identificazione effettuati ai soggetti gravitanti in zona, nonché l’escussione testimoniale di alcune persone presenti al momento del fatto, hanno permesso di raccogliere utili elementi per la definizione di quanto accaduto.
All’esito delle investigazioni, la Procura della Repubblica di Trieste ritenendo sussistenti esigenze cautelari nei confronti dell’indagato ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. l’emissione del provvedimento custodiale. L’uomo, rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile, è stato portato in carcere. Il delitto ipotizzato è quello di lesioni aggravate dall’uso di arma e dal pericolo di vita, ma è possibile che in seguito venga contestato il tentato omicidio, dato che la vittima ha perso ben 2 litri di sangue e, se fosse stato soccorso anche solo un paio di minuti più tardi, o da un soggetto non addestrato a fermare una grave emorragia, di certo sarebbe morto.