Settimo anno assieme. Ormai l’attaccante Samuele Zampieri ha i colori giallorossi tatuati addosso, perché è dal 2018 che gioca con l’Asiago tra giovanili e senior.
Il classe 2003 è l’unico bellunese in forza alla società dell’Altopiano, alla luce della partenza direzione Inghilterra del portiere cortinese Marco De Filippo.
Nonostante i 21 anni ancora da compiere, a oggi può vantare già 182 presenze in maglia stellata, con la quale è andato a referto 14 volte: 5 goal e 9 assist.
Samuele, come è nata l’opportunità di far parte di una delle realtà hockeistiche più prestigiose d’Italia?
«Sono arrivato ad Asiago nel 2018. Dopo due campionati con le giovanili e quattro in prima squadra, è cominciata dunque la mia settima annata qui. Nel 2017 dovevo prendere una decisione legata al futuro e in quel momento Asiago era la piazza migliore a livello di settore giovanile. Sapevo che avrei potuto migliorare sul piano tecnico e tattico, nonché incrementare le opportunità di continuare a giocare a hockey anche in futuro».
Sei feltrino: l’intero territorio da qualche anno ha riscoperto l’amore per l’hockey.
«Seguo sempre i loro risultati. Anzi, quando posso non manco mai al Pala Feltre, essendo amico di diversi giocatori. A tal proposito, gli auguro il meglio per l’ormai imminente campionato di Italian Hockey League. Detto ciò, proprio a Feltre ho iniziato a giocare a 4 anni. Il merito è tutto della famiglia, in quanto mia sorella Giorgia praticava il pattinaggio artistico. A 10 anni sono poi andato Pieve di Cadore, perché c’era un’interessante progettualità riguardante il vivaio e inoltre lo allenava un tecnico di cui ho tanta stima: Luciano Larese. Certo, senza i genitori non sarebbe stato possibile tutto ciò: papà Antonio e mamma Manuela mi portavano avanti e indietro».
Siete una delle tre formazioni italiane iscritte alla ICEHL, assieme a Bolzano e Val Pusteria. Tu hai avuto modo di renderti conto delle differenze esistenti tra l’Alps e appunto questo campionato, avendo frequentato entrambi.
«Quello dell’estate 2022 è stato un passaggio impegnativo per tutti. Innanzitutto il livello di gioco si alza in modo notevole. Soprattutto, aumentano la velocità del pattinaggio, la fisicità di chi scende sul ghiaccio e il livello tecnico. Inoltre, ci si allena per un maggior numero di ore al giorno e le trasferte sono più lunghe. A tal proposito, quest’anno affronteremo le austriache Graz, Innsbruck, Klagenfurt, Linz, Vienna Capitals, Villach, Red Bull Salisburgo e Vorarlberg, l’ungherese Fehérvár e la slovena Olimpia Lubiana».
L’obiettivo di squadra e personale?
«Mi aspetto voglia di riscatto da parte di tutti noi, dopo il dodicesimo piazzamento della scorsa stagione. Sono sicuro che con i nuovi innesti e il duro lavoro della preparazione, i risultati arriveranno. Certo, tutte le realtà squadre stanno allestendo roster forti e competitivi, di conseguenza credo ci attenderà una stagione avvincente e combattuta».
Tra meno di due anni, ai Giochi di Milano – Cortina l’hockey maschile tornerà alle Olimpiadi vent’anni dopo l’appuntamento del 2006 a Torino.
«Non c’è modo migliore per veicolare l’immagine di questo sport. L’auspicio è che incrementi la visibilità e la conoscenza dell’hockey in tutta Italia, aumentando la partecipazione di pubblico e degli aspiranti giocatori».