Il Venezuela è sempre più nel caos e il dittatore comunista Nicolas Maduro, sulla scia della lunga tradizione del socialismo reale, ha pensato bene di fare arrestare il capo dell’opposizione, Edmundo González Urrutia. L’ennesimo abuso che ha fatto registrare la netta presa di posizione delle Nazioni Unite e della diplomazia internazionale.
“Il mandato di arresto spiccato contro il leader dell’opposizione Edmundo González Urrutia peggiora il clima di terrore alimentato dalle autorità venezuelane nel corso di una più ampia campagna repressiva in seguito alle presidenziali del 28 luglio”. Lo afferma la portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani, secondo cui in Venezuela regna la paura a causa del grande numero di persone detenute per il semplice fatto di aver espresso le proprie idee di dissenso contro Maduro.
“Ciò che stiamo vedendo in Venezuela è una situazione molto deplorevole in cui le persone vengono arrestate per aver esercitato il loro diritto alla partecipazione politica, alla libertà di espressione o alla libertà di riunione”, ha affermato Shamdasani. L’agenzia Onu chiede al governo di Nicolás Maduro di “garantire che le misure adottate rispettino il diritto internazionale dei diritti umani e di aiutare la risoluzione pacifica delle controversie elettorali”, ha dichiarato la portavoce Onu.
“In Venezuela è in atto un tentativo di soffocare la libertà”. E’ quello che ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che oggi ha fatto convocare alla Farnesina l’incaricata d’affari dell’ambasciata di Caracas a Roma, occasione durante la quale particolare attenzione è stata dedicata ai cittadini italiani che vivono nel Paese, confermando la viva aspettativa di protezione e garanzia di accesso consolare.
Nell’evidenziare l’assoluta necessità di rispettare il voto democratico, violato dalle numerose manipolazioni registrate dagli osservatori elettorali indipendenti, Tajani ha sollecitato ancora una volta “le autorità venezuelane a rendere pubblici i risultati elettorali: il popolo venezuelano ha il diritto di decidere liberamente il proprio destino”.
“Come Stalin, come Berja, come Ceausescu o Pol Pot, come tutti i sanguinari comunisti, Maduro ha fatto arrestare il suo oppositore e vero vincitore delle elezioni, Gonzales. Questo è il leader del Venezuela, che non è un Paese qualsiasi, ma il quinto produttore di petrolio al mondo. Questo è l’idolo delle sinistre europee”, lo scrive il co-presidente di Ecr, Nicola Procaccini.
Lo stesso Maduro, nel corso di un incontro con i suoi sostenitori a palazzo Miraflores, ha affermato che quando cederà il comando del Paese sarà “ad un presidente chavista e rivoluzionario”. “Quando toccherà a me consegnare le redini – ha affermato – le darò a un presidente chavista, bolivariano e rivoluzionario”. Come a dire, “le elezioni non contano e decido io”, in perfetto stile comunista.
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