2020, 2022 e ora 2024: ogni due anni timbra il cartellino alla Vuelta a España uno spettacolare Marc Soler. È stato sicuramente il più combattivo nell’ultima settimana, sempre all’attacco, sempre protagonista, con una gamba eccezionale: era mancato il successo, che arriva oggi al termine di una performance devastante nella sedicesima frazione in cima a Lagos de Covadonga.
Un drappello di diciassette uomini è riuscito a prendere un netto vantaggio nella prima fase di gara. All’attacco Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike), Isaac Del Toro, Jay Vine, Marc Soler (UAE Team Emirates), William Junior Lecerf (T-Rex Quick-Step), Marco Frigo, Matthew Riccitello (Israel Premier Tech), Darren Rafferty, Sylvain Moniquet (EF Education-EasyPost), Oier Lazkano (Movistar), Fran Miholjevic (Bahrain Victorious), Felix Engelhardt, Filippo Zana (Jayco AlUla), Simon Guglielmi (Arkéa-B&B Hotels), Max Poole e Martijn Tusveld (DSM-Firmenich-PostNL), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny) e Ion Izagirre (Cofidis).
Il gruppo come di consueto ha lasciato spazio ai fuggitivi che anche oggi hanno potuto giocarsi la vittoria di tappa. Tra i protagonisti ovviamente uno scatenato van Aert, primo sia nella classifica a punti che in quella dei GPM. Purtroppo però la sfortuna ha giocato ancora una volta un ruolo importante verso il belga che è caduto in discesa ed è stato costretto al ritiro.
Davanti il tutto si è deciso sull’ascesa finale dove a fare la differenza sono stati Soler e Poole, con l’iberico che, a suon di scatti, è riuscito a fare il vuoto andandosi a prendere finalmente una vittoria meritata. Seconda posizione per un eccellente Filippo Zana che è salito con il suo passo e si è dovuto arrendere ad un corridore superiore. Terzo Max Poole, settimo l’altro azzurro Marco Frigo.
In gruppo un primo scatto è arrivato da parte di Enric Mas e Mikel Landa sul penultimo GPM di Collada Llomena, ma anche lì le differenze sono arrivate sull’ascesa conclusiva. Ancora una volta la coppia di iberici ad allungare, con Primoz Roglic a gestire la situazione ed un Ben O’Connor in netta difficoltà, riuscendo però a conservare la Maglia Rossa per una manciata di secondi.