Fenomeni strani si producono nel mondo di Elly Schlein: vanno al contrario della logica e delle evidenze. Per dire, la segretaria del Pd oggi ha sostenuto che la denatalità, un male ormai antico e strutturale per l’Italia, è colpa del governo Meloni. Di contro i successi occupazionali che si sono registrati negli ultimi due anni grazie a politiche mirate sono merito dei governi precedenti. Non solo, le pensioni, oggetto di precise misure di rivalutazione e che Meloni giusto in queste ore ha confermato essere una priorità dell’esecutivo, nel mondo di Elly Schlein diventano bersaglio delle mire del governo che, dice lei, “vuole tagliarle”.
In questa bizzarra lettura dei fenomeni sociali, politici ed economici è certamente quella sulla natalità a lasciare maggiormente perplessi. Perché, ha sostenuto Schlein ad Agorà estate, “se abbiamo un problema di denatalità in Italia è perché questo governo e Giorgia Meloni non capiscono che è esattamente figlio della precarietà. Quello della denatalità è figlio della precarietà del lavoro che colpisce soprattutto giovani e donne, soprattutto al Sud”. Insomma, Schlein ce la mette davvero tutta per sembrare non appena tornata dalle vacanze, ma appena scesa da Marte, che s’è persa non solo l’impegno di Meloni contro l’inverno demografico, ma anche qualche anno di studi demografici e parecchi mesi di dati occupazionali.
All’indomani dell’ennesimo report Istat che conferma come da quando è in carica questo governo l’occupazione continua a crescere, infatti, Schlein non ha trovato niente di meglio da sostenere che “il governo ha una lunga tradizione di intestarsi risultati di trend che fortunatamente erano già partiti dopo la pandemia e con i governi precedenti”. “Siamo tutti felici se ci saranno più posti di lavoro. Il problema è di che tipo di posti di lavoro parliamo. Questo governo ha aumentato la precarietà. Quando ha fatto il decreto lavoro lo scorso anno, ha aumentato i voucher e i contratti a termine che sono le forme più precarie”, ha detto la segretaria Pd, con buona pace dei dati sull’incremento dell’occupazione stabile, femminile e giovanile.
Non va meglio se ci si sposta sul tema “caro vita”. Per Schlein “questo governo non ha fatto nulla”. “Ieri segnalavo che in questo Paese i costi dell’energia sono i più alti d’Europa. Lo sanno le imprese che perdono competitività e lo sanno le famiglie. Ci aspettiamo atti concreti e come Pd lotteremo nella prossima manovra”, ha detto, e pure qua sono i dati a smentirla: da mesi l’Istat rilascia report sull’aumento della fiducia di consumatori e imprese e ieri per l’ennesima volta ha confermato che l’Italia cresce più degli altri Paesi europei.
Quanto alle pensioni la segretaria Pd ha avvertito che “le parole son sempre parole. Poi nei fatti sappiamo che vogliono intervenire nuovamente tagliando le pensioni… Noi vigileremo perché questo non accada”. Le parole cui fa riferimento Schlein sono quelle di Meloni, che ieri sera, ospite di Paolo Del Debbio su Rete 4, ha ribadito che “le pensioni minime sono una priorità del governo”, ricordando la rivalutazione del 120% già attuata e confermando la volontà di procedere in questa direzione. “L’abbiamo fatto facendo crescere di meno le pensioni che erano molto alte, un’opera secondo me equa, che continueremo a fare perché sicuramente queste persone sono quelle che hanno maggiore bisogno di aiuto da parte dello Stato”, ha spiegato Meloni. E ci si domanda se nel mondo di Elly desti preoccupazione la scelta di favorire le pensioni più basse piuttosto che le pensioni d’oro.
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