Raccontare il mondo attraverso la letteratura. Estremizzando la sintesi, da 28 anni il Festivaletteratura di Mantova fa, essenzialmente, questo. E anche l’edizione numero 28, in programma dal 4 all’8 settembre, vedrà oltre trecento ospiti del panorama letterario italiano e internazionale fornire spunti e chiavi di lettura per cercare di capire quello che sta accadendo intorno a noi. Le guerre in corso, il conflitto israelo-palestinese che sembra non avere soluzioni, le ondate estremiste che stanno attraversando l’Europa, i migranti alla continua ricerca di un posto migliore nel mondo, ma anche il problema ambientale, dei ghiacciai sempre più risicati, dei mari sempre più bollenti e dell’acqua destinata a diventare risorsa sempre più scarsa per la quale non è azzardato dire potrebbero scoppiare altre tensioni.
Tutti temi che verranno affrontati da studiosi, esperti e grandi esponenti della narrativa nazionale e internazionale. “Quest’anno – spiega Alessandro Della Casa della segreteria organizzativa della manifestazione – abbiamo deciso di puntare ancor di più l’attenzione sui temi di portata internazionale, in primis i conflitti in corso, ma non solo, utilizzando le voci di autori impegnati a raccontare queste tensioni”.
Spicca la presenza di Nathan Trall, Premio Pulitzer 2024 e autore del libro “Un giorno nella vita di Abed Salama” nel quale mette al centro la drammatica quotidianità palestinese attraverso gli occhi di un padre alla ricerca del figlio. Un reportage narrativo che ricostruisce, senza troppi filtri, il labirinto di violenza e insicurezza in cui ogni giorno un intero popolo è costretto a muoversi. Di conflitti passati, ma di tensioni presenti e confini in continuo movimento, parlerà la scrittrice Kapka Kassabova che nel suo libro più noto, “Confine. Viaggio al termine dell’Europa” in cui ha esplorato le zone più remote di Bulgaria, Turchia e Grecia oggi attraversate da migliaia di migranti e punto di incontro fra Asia ed Europa.
Booker Prize 2023, lo scrittore irlandese Paul Lynch nel suo libro “Il canto del profeta” ha rivisitato in chiave distopica gli estremismi che stanno attraversando l’Europa: la sua presenza al Festival offrirà l’occasione per parlarne. Lo scrittore libico Hisham Matar, Booker Prize nel 2017, offrirà spunti di riflessione su un tema a lui caro come quello dell’esilio, mentre la presenza della scrittrice turca Elif Shafak sarà utile per discutere di temi sempre al centro della sua produzione letteraria come l’identità, la religione e i diritti delle donne. Le problematiche ambientali, da sempre al centro del programma del Festivaletteratura, troveranno spazio grazie ad autori come David Quammen, considerato fra i più acuti e brillanti divulgatori scientifici, e all’oceanologa Helen Czerski che sta studiando le bolle d’aria che si formano sotto le onde in mare aperto allo scopo di comprendere il loro effetto sul clima e sul riscaldamento globale.
Troveranno spazio anche approfondimenti sull’intelligenza artificiale attraverso dibattiti in “Oxford Style” (due gruppi di relatori che sostengono tesi contrapposte) e incontri ad hoc per capire se realmente migliorerà la nostra vita, mentre Adrian Hon, scrittore e programmatore di videogiochi, aprirà nuove prospettive sulla gamification, cioè l’inserimento di meccanismi del gioco in contesti non ludici per orientare i comportamenti delle persone a seconda delle necessità di aziende e governi. A proposito di giochi, Festivaletteratura dedica un ampio spazio a “Dungeons and Dragons”, forse il più famoso gioco di ruolo riportato in auge da una serie televisiva di successo come “Stranger Things”, a 50 anni esatti dalla sua creazione.
“Abbiamo chiesto ad alcuni autori presenti – spiega Della Casa – di scrivere storie originali che poi verranno animate dai master in veri e propri tornei da giocare al Festival. Venerdì, poi, si terrà una partita collettiva alla quale prenderanno parte anche alcuni ospiti presenti in questa edizione”. Storie cupe, spesso intricate quelle di Dungeons and Dragons, come lo sono, seppur con maggiore aderenza alla realtà, quelle di Joel Dicker, considerato il re del noir e della suspense che, insieme a Maurizio De Giovanni, animerà l’anima gialla del Festivaletteratura. Senza dimenticare la presenza di autori di caratura internazionale come Emmanuel Carrère, Jean Baptiste Andrea e Colum McCann che tornerà a Mantova dove parlerà del suo ultimo libro (“Una madre”) nel quale racconta la storia di Diane Foley, madre del reporter americano ucciso e decapitato dall’Isis.
L'articolo Mantova, al via il Festivaletteratura. Dai conflitti alle migrazioni: i grandi temi al centro della 28° edizione proviene da Il Fatto Quotidiano.