Intere redazioni sostituite dall’intelligenza artificiale, che riprende e altera notizie già trasmesse da altri mezzi d’informazione, senza supervisione umana o verifica, consumate gratuitamente da lettori sul web, inconsapevoli di come sono state confezionate.
Uno scenario di un film di fantascienza distopico? No, i licenziamenti di giornalisti, sostituiti dall’Ai sono già realtà, non solo in America ma persino in Italia. Sempre più importante è dunque prendersi del tempo per riflettere “sul futuro di un’industria essenziale per la democrazia”, quella dei media “senza i quali non esiste la circolazione delle idee o un pubblico dibattito”.
Questo è quello che farà il Link Media Festival, in programma questo weekend, con un denso programma di appuntamenti da venerdì 6 a domenica 8 settembre. E lo farà esaltando una caratteristica di Trieste: il suo essere “internazionale, crocevia”, guardando anche alle “esperienze dell’editoria su scala europea” e con attenzione “ai nuovi media”. Questo il nuovo corso della kermesse, tracciata alla conferenza stampa di presentazione da Paolo Possamai, direttore editoriale di Nord est multimedia, gruppo che edita anche questa testata e che da quest’anno promuove Link.
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L’intelligenza artificiale sarà uno dei nodi principali, e pure un tema che il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ha rimarcato sia uno dei più “interessanti” anche per l’amministrazione pubblica: «L’opinione pubblica sarà condizionata e formata da un’informazione che non sarà confezionata da un giornalista. Non è che questo significhi che l’informazione non sarà più oggettiva, già oggi non lo è, perché il giornalista ci mette il suo pensiero e la sua visuale, ma le responsabilità sono chiare. Con i nuovi mezzi di informazione il rischio è che le responsabilità siano annebbiate».
Un tema, questo dell’Ai, che anche l’Ordine dei giornalisti del Fvg, co-organizzatore del Festival dallo scorso anno, da tempo sta studiando e approfondendo per capire «come la professione sta cambiando con la rivoluzione digitale a cominciare dall’Ai». Ma questo «non è un problema che riguarda solo noi giornalisti», ricorda il presidente Cristiano Degano, «avere accesso a un’informazione libera e affidabile è fondamentale per la democrazia».
Ma per Degano questa sarà «la sfida più importante, e non sappiamo dove ci porterà». Degano modererà un evento dal titolo Ai confini dell’informazione in cui interverrà Marta Lucia Zanichelli, coordinatrice del Master in giornalismo dell’Università Iulm, che sta conducendo uno studio proprio sull’Ai nel mondo dell’informazione, coinvolgendo 600 giornalisti, dove saranno anticipati alcuni dei risultati: «L’Ai può e deve diventare un supporto al nostro lavoro, ma centrale resterà il ruolo del reporter, speriamo sia così, ma è importante confrontarci e arrivare a delle regole sul suo uso».
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L’Ai, dunque, rimarrà sullo sfondo anche quando si ascolteranno le testimonianze dirette dei giornalisti che ci raccontano realtà lontane da noi dal campo. Che sia il campo di battaglia in zone che sembrano remotissime ma che hanno un effetto diretto su di noi, o quello dove si giocano le partite più significative e importanti nell’Occidente, la campagna elettorale in America, quello che succede a Bruxelles, la vita della Gran Bretagna post-Brexit.
Rimarrà sullo sfondo perché è proprio ascoltando chi queste realtà le racconta dopo averle guardate e vissute che si può capire il valore aggiunto dell’informazione di qualità prodotta da chi sul posto c’è stato e la sua insostituibilità. E le voci che si alterneranno sul palco sono di alto profilo, tanto che Degano sottolinea: «Link negli anni è diventato uno dei festival di giornalismo più importanti in Italia dove aggiornarsi sui temi dell’attualità oltre che sulle novità della professione».
Altro tema centrale di Link è quello della connessione: quella dell’incontro e dello scambio, a tu per tu, in presa diretta e in modo inclusivo. Questo il punto centrale per la direttrice artistica, Francesca Fresa: «Link Media Festival è come un’agorà aperta sul mondo: non solo per registrarne novità e sussulti ma soprattutto per approfondire l’attualità incrociandola con il racconto dei protagonisti del nostro tempo, la riflessione e il commento».
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Un punto sottolineato anche da Sonia Sicco, media relations del Gruppo Generali, main partner della manifestazione. «Ritrovarsi a poter ascoltare, riflettere e ragionare è quanto di più necessario per la nostra comunità di Trieste, fa crescere il senso di umanità condivisa».
Piazza Unità a Trieste in questo è un punto significativo: «una piazza che guarda al mare è una grande porta aperta verso il mondo».
E il confronto, «la diversità delle idee» anche per Fedriga è «la vera ricchezza di un territorio». In questo Link è particolarmente centrato, perché «non porta delle verità, ma spunti di riflessione che possono essere condivisi o meno, ma sono fondamentalmente incardinati dentro un confronto».