Il club del «Maledetto Toscano» festeggerà il prossimo 15 settembre, un quarto di secolo di promozione della “toscanità”, nello spettacolare Castello di Meleto a Gaiole in Chianti. Un luogo fiabesco per per uomini e donne di altri tempi, che vivono di passioni e storie importanti proprio come quelle del castello, che amano riappropriarsi del proprio tempo e delle proprie passioni e come da forte tradizione rinascimentale toscana rimettono al centro l’uomo. Persone alla ricerca continua del bello e del buono, che ancora si emozionano per i piccoli piaceri della vita e si lasciano travolgere dalle coccole per l’anima. Il fumo del sigaro è come se accarezzasse i loro cuori e cullasse la loro anima. In questo momento storico, dove nel mondo i valori ed i piaceri sembrano smarriti, forse servirebbero più maledetti toscani!
Venticinque anni fa nasceva Il Maledetto Toscano. Era il 1999 quando due amici Roberto Fanticelli e Aroldo Marconi hanno lentamente costruito un piccolo quanto stabile punto di riferimento per gli appassionati del sigaro, coinvolgendo otto amici pionieri appassionati del buon vivere dando vita al Maledetto Toscano, l’ispirazione del nome al club presa dal libro Maledetti Toscani di Curzio Malaparte che identificava a pieno l’ideale del club: «Se è cosa difficile essere italiano, difficilissima cosa è l'esser toscano».
Il logo con il toscano per eccellenza Dante Alighieri che si fa accendere il sigaro da un diavolo, che sottolinea lo spirito di chi non si vuol prendere sul serio fino in fondo. Decidendo di non avere mai una sede fissa ma di girovagare per tutto il paese, cercando di trasmettere la nostra passione e conoscenza sempre con il sorriso e sigaro sulle labbra citando Monicelli si può capire più profondamente chi ha voluto essere il Maledetto Toscano in questi anni: «Ecco, questo vuol dire essere zingari, questa è la zingarata: una partenza senza meta, né scopi. Un'evasione senza programmi che può durare un giorno, due o una settimana…».
Un atto che profuma di libertà, estro e desiderio, qualcosa che è come l'amore, qualcosa che nasce quando nasce e quando non c'è più è inutile insistere, non c'è più.
Ed è così che questo sgangherato gruppo di amici si approccia alla vita, coltivando il gusto tutto "toscano”. Oggi il Club Maledetto Toscano dopo 25 anni ha ancora lo stesso desidero e amore di condividere i piaceri di una buona fumata con i molti associati in tutta Italia e non solo. Ha partner internazionali e accompagna il made in Italy in tutto il mondo attraverso degustazioni guidate dai propri esperti.
Domenica 5 settembre 1999 – domenica 15 settembre 2024: Venticinque anni di “fumata lenta”. Venticinque anni di riflessioni sulla letteratura, sulla musica, sulla cultura. Venticinque anni di promozione della “toscanità” e del made in Italy del gusto e delle eccellenze, il tutto accompagnato da un grande prodotto riconosciuto per le proprie caratteristiche in tutto il mondo: il “Sigaro Toscano”. Si potrebbe riassumere così l’attività del Club “Maledetto Toscano”, il primo gruppo di appassionati che per pura passione venticinque anni fa ha deciso di promuovere il concetto dello “Slow Smoke” attraverso il sigaro. «In un quarto di secolo abbiamo rivoluzionato non solo il modo di approcciarsi al Sigaro, ma anche quello di vivere le nostre eccellenze con passione e armonia tra di loro – racconta il presidente e tra i fondatori del Club, Stefano Fanticelli – è per questo che oltre al Toscano, abbiamo voluto mettere insieme i tanti partner che in questi anni ci hanno accompagnato in questo racconto del concetto di fare “slow”, così come pretende il sigaro per essere fumato».
Il programma della giornata sarà ampio. A partire dalle ore 12 con l’accoglienza e la consegna dei gadget del Club. Da questo momento, fino alle 13, nelle sale del Castello aperte per l’occasione, a tutti sarà possibile fare un brindisi di benvenuto, a cura dell’AIS Toscana, con una anteprima nazionale di una nuova etichetta di Champagne Laurent-Perrier che sarà seguito da un filmato con il racconto dei 25 anni del Club e dalla commemorazione del Dott. Franco Testa, grande filantropo e narratore del Sigaro Toscano. Dalle 13.30 si potranno degustare liberamente le eccellenze degli artigiani del gusto presenti: le carni di Simone Fracassi, il tartufo di Cristiano Savini, i sottoli di Agnoni. I salumi e la Tarese del Valdarno della macelleria Sani e i formaggi di Andrea Magi con in anteprima il “Maledetto Toscano”, oltre ad un buffet nella scuderia accompagnato dalle prestigiose eccellenze del Castello di Meleto: olio, vino e miele.
Alle 15.30 taglio della torta realizzata dalla Pasticceria Bardelli di Cesa in Valdichiana (Ar) con un brindisi con una speciale Jeroboam di speciali bollicine Ferrari Trento raccontate da Marcello Lunelli e saluto dello Chef Jonathan Rampi. Poi spazio a distillati e cocktail con Velier e i distillati di Capovilla, tra cui il Rum, in abbinamento al cioccolato di Vestri, ai succhi di frutta di Biobacche Toscana. La musica di Perfidia accompagnerà il pomeriggio con tre fumate con una selezione di sigari dal Caveau del Maledetto Toscano. In particolare, il tema sarà quello della tradizione caraibica, a partire dall’out fit (bianco o coloniale). La stessa fumata guidata vedrà tre sigari: un Toscano “senza nome”, un cubano vintage e il Sigaro Nicita, un kentucky che riassume la tradizione del Nicaragua e dell’Italia, pensato da Federico Marino.
E come diceva Cuzio Malaparte nell’opera Maledetti Toscani: «E maggiore fortuna sarebbe se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani». Ma io direi soprattutto più persone ricche di sogni e passioni alla ricerca di emozioni e di momenti speciali da condividere.