Ben 527 studenti e studentesse hanno scelto di iscriversi ai corsi di laurea delle professioni sanitarie a Treviso. Un dato che fa ben sperare, dato che il numero degli aspiranti professionisti della sanità supera di un centinaio i 423 posti effettivamente disponibili per i corsi di laurea messi a disposizione dall’università di Padova per le sedi di Treviso e Conegliano.
Igienista dentale, ostetricia, tecnico di radiologia e tecnico di laboratorio biomedico le scelte più gettonate.
«Siamo molto soddisfatti del riscontro ottenuto» conferma il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi. «Gli ottimi risultati sono dovuti all’impegno profuso durante l’anno, grazie all’attività di orientamento oltre che dei corsi di laurea e della nostra azienda, nonché attraverso la fruttuosa collaborazione con l’ufficio di Piano dei Comuni» aggiunge il dg.
Seppure in leggera flessione rispetto al numero delle pre immatricolazioni dell’anno scorso (dovuto all’introduzione di una diversa modalità di esprimere le preferenze per i corsi) per il prossimo anno accademico 2024-2025 il surplus di iscritti garantirà la copertura di tutti i posti, compresi quelli di infermieristica, del corso per assistenti sanitari e di quello per audioprotesisti, gli unici tre che registrano un saldo negativo fra numero di preiscritti e posti disponibili.
«A fronte di 200 posti di infermieristica abbiamo in tutto 142 domande di preiscrizione, ma contiamo di recuperare una quarantina di studenti tra coloro che hanno espresso la sede di Treviso come seconda opzione di preferenza» afferma Benazzi.
Lo stesso si cercherà di fare con il corso per assistenti sanitarie, visto che hanno risposto in 17 a fronte di 72 posti, così come per quello per audioprotesisti con 7 preiscritti a fronte di 20 posti a bando.
Opposta la situazione per le altre discipline accademiche delle professioni sanitarie: sono 222 ad essersi candidati per diventare igienisti dentali a fronte di 72 posti a bando; 55 per ostetricia con 17 posti disponibili; 53 come tecnici di radiologia medica per immagini e radioterapia con 22 posti presenti; mentre per il corso per tecnici di laboratorio biomedico che debutterà a ottobre ci sono stati 31 preiscritti con soli 20 posti a bando.
Ad attendere tutti i 527 aspiranti studenti delle professioni sanitarie a Treviso, un altro passo decisivo: giovedì 5 settembre dovranno superare il test di ammissione per poter accedere ai corsi che sono tutti a numero programmato. Per chi ce la farà si apriranno le porte dello studio delle professioni sanitarie con prospettive di occupazione tra le più rosee nel mercato del lavoro.
«Questi percorsi di studi» ricorda la direzione ospedaliera «offrono l’opportunità di trovare lavoro entro soli sei mesi dalla laurea con la totalità di laureati che ottiene un impiego in tempi record».
La sede decentrata di Treviso offre in tutto otto corsi di laurea: medicina con 362 posti e poi l’ampio ventaglio delle professioni sanitarie con i corsi di assistenza sanitaria, igiene dentale, infermieristica, ostetricia, tecniche audioprotesiche, tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia, tecniche di laboratorio biomedico.
La formazione, così concepita, cerca di rispondere all’evoluzione demografica del nostro territorio, dove cresce la domanda assistenziale legata all’invecchiamento della popolazione.
Zaia:
«Dalla sede di Treviso della Facoltà di Medicina di Padova arriva un segnale forte, che la politica dovrà tenere ben presente: tanti giovani aspirano a lavorare nella nostra sanità, sono attratti dalle specialità più diverse. Si tratta, in questo caso, delle cosiddette professioni sanitarie come infermieristica, ostetricia, la più svariate professioni tecniche. Ma sono certo che la stessa tendenza si possa registrare per le Facoltà di Medicina. Occorre aprire le porte a tutti questi ragazzi e lasciare che dimostrino le loro capacità e attitudini sul campo. Mi auguro che il metodo di selezione del numero chiuso venga superato al più presto». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando i dati sull’iscrizione alle lauree delle professioni sanitarie a Treviso.
«Anche in questo settore – aggiunge Zaia – il sistema sconta delle carenze, come gli infermieri, che non si coprono con delle panacee, ma assumendo in fretta, come si fa in Veneto, tutto il capitale umano disponibile e facendo in modo di aumentare anche i numeri di questi ragazzi che hanno voglia di cimentarsi con la sanità, un lavoro tra i più difficili al mondo, dove conta tantissimo la preparazione, ma anche l’attitudine e la disponibilità umana dei ragazzi che intraprendono il cammino».
«I numeri di Treviso – conclude Zaia – dimostrano anche come tutti gli attori in campo abbiano fatto un ottimo lavoro, a Padova, a Treviso, nella collaborazione tra Istituzioni sanitarie e Comuni. Un patrimonio che non va disperso».