Anche Emma Bonino promuove il commissario Ue indicato dal governo Meloni: “Fitto è un politico esperto e di lungo corso e non è certo un estremista. In più è stato a lungo parlamentare europeo e dovrebbe conoscere meccanismi e regole, scritte e non scritte, delle istituzioni europee”. Così la leader di +Europa al QN.
“Gli faccio i migliori auguri da ex commissaria – aggiunge – con una raccomandazione: ricordi sempre che i commissari servono l’Unione europea tutta, non il governo o il Paese che li ha nominati. Ed è per questo che i suoi attuali alleati di governo in Italia potrebbero presto diventare i suoi più accaniti avversari in Europa”.
“Da questo punto di vista – dice ancora – comprendo l’appello di Casini affinché il Pd voti Fitto, ma credo che per lui e per la nuova commissione i problemi arriveranno da Lega, FdI e dai gruppi sovranisti, più che da liberali, socialisti e Verdi. In questo senso, servirebbe piuttosto un appello alla maturità di Meloni ai suoi”.
“Quel che rende autorevole i commissari sono i portafogli. Mogherini e Gentiloni ricoprivano ruoli di primissimo piano sulla politica estera e sull’economia”. “Ancora non mi capacito di come Meloni non abbia votato il presidente Costa, votato perfino da Orban. Perché votare un socialista avrebbe fatto arrabbiare Salvini e Vannacci? Davvero non capisco. Come non capisco il voto contrario a von der Leyen dei parlamentari di FdI: Fitto farà parte della Commissione guidata da lei, mica farà la minoranza interna. Meloni a Bruxelles – conclude Bonino – dovrebbe muoversi come il Capo del governo del terzo Paese europeo, un Paese fondatore, che vuole essere protagonista del futuro, non come capo di un partito antagonista dell’Ue”.
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