CHARLES LECLERC (Ferrari): una delle imprese più incredibili della storia di Monza. Il monegasco disputa una gara sensazionale, gestendo le gomme in maniera perfetta. Anzi, fa anche di più. Ovvero chiudere con un pit-stop in meno dei rivali, e uno stint conclusivo di ben 38 giri. Straordinario. Una vittoria che lo mette nella leggenda.
OSCAR PIASTRI (McLaren): ok non ha vinto, ma non è colpa sua. Lui ha fatto tutto quello che era in suo potere per centrare il successo a Monza. Parte bene, entra durissimo su Lando Norris alla Variante della Roggia, poi gestisce benissimo macchina e gomme fino alla fine. Senza l’impresa di Charles Leclerc il successo era nelle sue tasche.
RED BULL: sesta gara senza vittorie per Max Verstappen. Un digiuno che ha dell’incredibile pensando al dominio degli ultimi anni. A Monza abbiamo visto la versione più opaca della RB20. Mai in lizza per il podio. Né in qualifica, né in gara. Il vantaggio in classifica è ancora ampio, ma ormai si corre solamente in difesa.
MCLAREN: se Max Verstappen è ancora lassù comodamente in vetta alla graduatoria generale, larga parte del merito è del team di Woking. Piloti che combattono tra di loro e si portano via punti, errori assortiti. Così non si vincono i titoli…
ASTON MARTIN: la “verdona” ormai lo è solo per la vergogna. Dispersa. Alonso chiude 11° a 1:08, Lance Stroll 19° ad un giro. Un disastro.