Sui quotidiani è stato definito “progetto assurdo”, “anacronistico”, “cattivo esempio”, “guaio ambientale”, “l’incredibile pazzia sul San Primo”, “caso di accanimento terapeutico” ed è stato oggetto di articoli sulla stampa estera, dalla Cnn al Telegraph, che lo hanno criticato. Si tratta del progetto di riattivazione del comprensorio sciistico sul Monte San Primo, vetta che si affaccia sul Lago di Como e che non arriva a 1.700 metri di altitudine. Da quando le amministrazioni locali, la Regione Lombardia e la politica nazionale hanno accelerato per definire i cantieri, lungo il Triangolo Lariano numerose associazioni hanno fatto sentire il proprio dissenso e si sono riunite sotto il cappello del Coordinamento Salviamo il Monte San Primo. IlFattoQuotidiano.it ha intervistato un’esponente del Coordinamento, Veronica Vismara, che ha spiegato le ragioni dietro l’opposizione dei cittadini. Ecco la seconda parte della video-intervista (qui la prima parte).
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L'articolo “Monte San Primo? Serve un’alternativa allo sci, è un modello non più sostenibile”: l’intervista a Vismara (Coordinamento associazioni) proviene da Il Fatto Quotidiano.