Perdere la fede nuziale in acqua non è così insolito e non capita solo ai campioni, come Gianmarco Tamberi che l’ha smarrita nella Senna durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi.
Quello che è raro però è ritrovarla. Tamberi è stato “costretto” dalla moglie a ricomprarla proprio in questi giorni, mentre è andata decisamente meglio a Francesca Bertani, 52 anni di Varese, che sabato scorso l’ha persa in mare a Bibione e l’ha riottenuta due giorni dopo grazie ai volontari dell’associazione nazionale Sos Metal Detector che per il Veneto ha sede a Piazzola sul Brenta, nella frazione di Isola Mantegna.
L’anello è tornato a brillare al dito della signora, che sabato 31 agosto mattina è giunta a Piazzola assieme al marito Massimo a riprenderlo. «Una gioia grande», confessa la donna che sabato scorso ha perso l’anello mentre giocava a palla in acqua con il figlio dodicenne. Un colpo un po’ più energico degli altri ha colpito la mano sinistra, facendo volare la fede in mare. Hanno provato subito a guardare nel posto dov’era caduta, ma la ricerca è risultata senza esito.
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«Ero disperata e non sapevo cosa fare», racconta Francesca. «In vent’anni di matrimonio, non l’avevo mai tolta. La indossavo spesso dietro all’anello di fidanzamento, cosa che d’ora in poi farò sempre, ed era diventata anche un po’ stretta. Proprio a luglio l’avevo fatta allargare un pochino perché non stringesse troppo. Con il senno di poi mi ero proprio pentita di averlo fatto. Siamo partiti per le vacanze in Trentino ma non potevamo rientrare senza vedere il mare e così siamo scesi a Bibione. Ci siamo trovati benissimo ed in acqua era una meraviglia. Era tutto molto divertente finché una pallonata non ha fatto saltare l’anello in mare. Siamo rimasti attoniti ed impotenti. Abbiamo provato a cercare, anche con le maschere, ma non c’è stato nulla da fare. Ci siamo rivolti anche al bagnino che ci ha parlato dell’associazione Sos Metal Detector che si occupa di ritrovamenti gratuiti. Il mattino dopo siamo tornati in spiaggia ma il mare era mosso e per noi era impossibile far qualsiasi cosa. Mi sono quindi rivolta all’associazione».
E qui che sono entrati in scena gli “angeli degli oggetti smarriti”. Giunta la richiesta di intervento al numero nazionale (331-8985097), la segnalazione è stata rimbalzata a Cristian Bianco, responsabile per il Veneto di Sos Metal Detector.
Essendo tutti volontari, la ricerca è stata avviata al lunedì pomeriggio da Diego Garbi di Santa Maria di Sala che appena finito il turno di lavoro ha preso gli strumenti è si è diretto a Bibione.
Grazie anche alle informazioni precise della donna, dopo poco più di un’ora ha trovato la fede, con impressa la data di matrimonio 14.2.2004, che giaceva dieci centimetri sotto il fondo marino. Grande l’esultanza della coppia quando è giunta la bella notizia. E pure la soddisfazione dei volontari.
«Lo facciamo per passione e per aiutare chi ha smarrito oggetti legati a ricordi», spiega il responsabile regionale Cristian Bianco, «ma anche per scoraggiare gli sciacalli che spazzolano le spiagge con il metal detector per lucrare sulle disgrazie altrui. La nostra associazione ha sede in Abruzzo e opera gratuitamente dal 2019 in tutta Italia. Siamo 800 volontari di cui 60 in Veneto, dove abbiamo recuperato 60 oggetti quest’anno. Cerchiamo per lo più fedi nuziali, poi gioielli, monete e chiavi, qualche volta protesi dentarie o apparecchi acustici e persino frammenti di meteoriti in collaborazione con vari enti e le forze dell’ordine».