PAVIA. Decine di persone a Pavia Est hanno il telefono fisso muto dall’inizio del mese di agosto, e con esso anche il collegamento a internet. Una situazione delicata soprattutto per le persone più anziane e meno avvezze all’utilizzo della tecnologia L’aspetto paradossale è che, al momento, il cantiere necessario a riparare il guasto non può essere autorizzato dal Comune perché chi dovrebbe allestirlo ha un debito (di poche migliaia di euro) nei confronti del Comune stesso. Un labirinto.
La disavventura
A spiegare cosa sia accaduto è la signora Pierangela, la cui madre abita in via Pollaioli: «Mia mamma ha 86 anni – premette la signora – è malata e ha bisogno di un telefono fisso nel caso si senta male, anche perché ha qualche difficoltà a utilizzare un cellulare. In sostanza è successo che dopo un primo guasto a giugno, riparato in maniera rapida, l’8 di agosto il telefono fisso è nuovamente diventato “muto”. Ho chiamato la mia compagnia, la Wind, e mi hanno detto che nella mia zona c’erano “guasti plurimi di difficile soluzione”. Dopo qualche giorno, visto che il guasto non veniva riparato, ho chiamato al cellulare un tecnico che conosco e che aveva fatto lavori in zona legati alle linee telefoniche. Mi ha spiegato che il problema riguardava anche altre persone in zona ed era dovuto a guasti nei pozzetti della rete. Tra l’altro è un problema a macchia di leopardo perché, per dire, il telefono del mio vicino di casa funziona benissimo, mentre so di altre famiglie isolate in via Maddonnina, via Scarenzio, viale Cremona e via San Pietro».
La spiegazione del tecnico è poi proseguita: «Ha aggiunto che avevano chiesto al Comune l’autorizzazione ad allestire il cantiere per la riparazione, ma che il Comune aveva negato il permesso».
Una spiegazione che riferisce solo una parte della situazione. Infatti la società che interviene sulle reti telefoniche, che pur essendo concesse a vari operatori sono di proprietà della Telecom, avrebbe accumulato un debito nei confronti del Mezzabarba, non avendo ancora pagato gli oneri dovuti per le autorizzazioni a occupare il suolo pubblico in occasione di altri interventi di manutenzione. E, per legge, un ente pubblico non può rilasciare autorizzazioni a un fornitore che sia moroso fino a quando lo stesso non abbia regolarizzato la propria posizione pagando.
Le contromisure
La signora che abita in via Pollaioli ha saputo quale fosse la situazione dopo averne interessato Fabio Castagna che, oltre a essere il presidente del Consiglio comunale, è anche un punto di riferimento per i cittadini di Pavia Est. «La colpa chiaramente non è del Comune – conclude la signora – ma non è nemmeno giusto che a farne le spese sia una donna di 86 anni che ha bisogno del telefono perché, in caso di malore, se ne deve servire per chiedere aiuto al 118 o alle figlie. Nel frattempo, ho inviato un messaggio di posta certificata a Wind per dire che non ho intenzione di pagare la bolletta riferita al periodo in cui il telefono è rimasto muto. Se pago, voglio avere il servizio che mi spetta».
La situazione, a ieri (sabato) sera, era ancora immutata, con diverse persone ancora prive della linea. Ora dovrebbe intervenire il Comune.