Finisce al terzo turno il cammino di Sara Errani in singolare agli US Open 2024. La trentasettenne campionessa olimpica di doppio deve chiudere la propria avventura con un 6-2 6-2 subito dalla russa Diana Shnaider, numero 18 del seeding e protagonista finora di un anno che l’ha imposta all’attenzione del mondo del tennis. All’azzurra resta il torneo di doppio misto, in cui gioca con Andrea Vavassori.
Comincia subito forte Shnaider, che riesce a spingere spesso con efficacia e anche a neutralizzare varie soluzioni di Errani. Una palla corta larga dell’azzurra significa 2-0 per la russa, che però nel game successivo si disunisce da 40-15 e consente il pronto rientro. La romagnola, però, vanifica perdendo a sua volta il servizio a 30 con un doppio fallo. Sull’1-4 a Sara serve tutta la dose di abilità che ha per salvare un turno di battuta fattosi complicato, con annessa palla break. Non le riesce, però, sul 2-5, perché c’è anche qualche errore di troppo (oltre alla sempre presente pesantezza di palla di Shnaider) che significa 6-2 a favore della russa.
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Il secondo set comincia in una maniera meno difficile per la giocatrice azzurra, che se non altro riesce a non farsi aggredire, per un po’, più di tanto al servizio. In sostanza, scendono gli errori e aumenta la sua qualità di gioco, il che porta fino al 2-3 senza grandi patemi. Qui Shnaider tira un paio di grandi risposte, è anche poco fortunata Errani con un paio di volée che non entrano a dovere e, alla fine, c’è il break che vale il 2-4 e poi 2-5 a favore della russa. A questo punto è proprio lei a giocare libera di braccio, fatto che la porta ad avere subito due match point. Sul primo l’italiana pesca un gran dritto lungolinea, sul secondo è Shnaider a metterlo a segno dal centro per chiudere la questione.
Appena 62 i minuti di durata del match, in cui a decidere è la capacità di Shnaider di produrre vincenti in quantità, segnatamente 31 (la maggior parte di dritto) a fronte di 20 errori gratuiti contro il 10-15 di Errani. Al di là di tutto, bisogna rimarcare come questo viaggio a New York, per Sara, abbia i crismi del positivo per il proprio cammino in singolare. E, del resto, ancora non è finita qui per lei nella Grande Mela.