PAVIA. Danneggiato il cancello del Cairoli, liceo di corso Mazzini ospite dello storico palazzo Olevano di proprietà comunale, realizzato nel Settecento dall’architetto Lorenzo Cassani. Per far passare un’imponente autogru all’interno del cortile d’ingresso, sono stati fresati i capitelli alla sommità delle colonne che sostengono l’inferriata.
È successo nell’ambito dei lavori commissionati dalla provincia (che si occupa di edilizia scolastica) per realizzare la contestata palestra sul retro del palazzo storico: un progetto da circa 600 metri quadri da realizzare in un giardino di grande pregio, “bocciato” da accademici e dai consiglieri che oggi siedono in maggioranza.
Per fare chiarezza e prendere eventuali provvedimenti, una riunione urgente è stata convocata per lunedì in piazza Italia con la partecipazione dell’impresa, del direttore dei lavori e del responsabile del progetto. Da quanto si apprende è stata informata la procura oltre alla soprintendenza, che si occupa dei beni culturali.
Pochi, preziosi centimetri
Il danneggiamento è accaduto giovedì: l’autogru, un titano a otto ruote capace di sollevare anche cento tonnellate con uno “sbraccio” da circa 60 metri, era stata portata al Cairoli per montare i tralicci di una gru da cantiere, per spostare e maneggiare carichi pesanti durante i lavori.
Stando alle prime ricostruzioni, gli operai avrebbero fresato il “collare” dei due capitelli del cancello per guadagnare quei pochi, preziosi centimetri necessari a far passare il possente automezzo largo appena meno del cancello del Cairoli, che misura circa due metri e ottanta per tre metri e venti di altezza.
Dimensioni appena sufficienti tanto che, per far uscire l’autogru, gli operai hanno smontato i supporti degli specchietti retrovisori per poi rimontarli una volta che il muso ha attraversato l’inferriata. Guardando la sommità del cancello centrale, si può notare la differenza tra la pietra più scura esposta allo smog e agli elementi e quella appena fresata, per questo più bianca. Sul posto sono intervenuti i tecnici del Comune, della Provincia e la polizia locale, che ha svolto i rilievi e raccolto le testimonianze dei molti cittadini oltre ai frammenti dei capitelli, mentre la provincia attende dall’impresa una relazione tecnica sui fatti.
Nel frattempo i cittadini insorgono: «Non si tira giù un pezzo di cancellata per far passare un mezzo pesante, c’erano altri sistemi che si potevano mettere in pratica» commenta Italo Maroni, del comitato per il centro città. «Abbiamo scritto a Provincia e Comune, stiamo parlando di un bene monumentale da tutelare». Anche il sindaco Lissia ha chiesto ulteriori chiarimenti alla Provincia, perché palazzo Olevano è di proprietà del Comune: «Abbiamo richiesto un incontro per conoscere nel dettaglio lo stato di avanzamento del progetto», che è in parte finanziato con fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza.
La riunione urgente
Dalla provincia fanno sapere che una riunione urgente è stata convocata per chiarire l’accaduto, «al fine di prendere atto degli interventi finora effettuati e analizzare gli elementi esposti dalle segnalazioni dei cittadini» richiedendo la presenza del responsabile di progetto Antonio Massaro, dell’impresa esecutrice e del direttore lavori. Nella prossima settimana, verrà attivato anche un tavolo con il Comune di Pavia.