[6]A. Rublev b. [32] J. Lehecka 6-3 7-5 6-4
Andrey Rublev e Jiri Lehecka, che si trovano di fronte in questo incontro di terzo turno, hanno dimostrato entrambi doti da lottatori. Il russo è sopravvissuto a un match di quattro ore con Rinderknech, e così ha fatto il ceco con Krueger. Peraltro, Lehecka è tornato a giocare da poco, dopo un prolungato stop dovuto alla frattura per stress alla schiena rimediata a Madrid.
Rublev – il cui obiettivo è raggiungere per la quinta volta i quarti a Flushing Meadows, e magari andare questa volta un po’ più in là – parte bene: aggressivo, intenso ma anche composto e non particolarmente iroso. Il break arriva, a zero, sul 4-3. Poco dopo, il russo intasca il primo parziale.
Nel secondo le cose si fanno più complesse: Lehecka avrebbe l’opportunità del primo break del suo incontro nel secondo game (in tutto sono 4) ma non lo sfrutta, e deve rimandare al 3-3 con cui restituisce il servizio all’avversario, dopo averlo perso poco prima. Il ceco deve approfittare delle distrazioni e delle isterie di Rublev. Sembra riuscirci: gioca finalmente bene, chiama a rete il suo avversario, mantiene il vantaggio fino al 5-5. Allora un suo rovescio in rete dopo un game lottato permette a Rublev di trarsi d’impiccio e chiudere 7-5.
Giunti al terzo parziale, la partita sembra avere ormai preso una piega ben definita. Ci vogliono tuttavia quindici minuti alla testa di serie numero sei per sfruttare le numerose occasioni di break (sono 7) concesse dal primo gioco e portarsi avanti anche in questo set. Ora Rublev gioca molto bene, regalandosi anche un’imprevista voleé incrociata. Le opportunità per un doppio break, tuttavia, sfumano, e Lehecka coglie una piccola chance di rientrare. Giunti quindi in perfetta parità sul 4-4, la distanza fra i due si palesa nuovamente, non a caso in un momento di importanza non indifferente: qualche minuto dopo è finita: un ace suggella l’ottima prestazione di Rublev, che si qualifica agli ottavi.
[12] T. Fritz b. F. Comesana 6-3 6-4 6-2
La sua prima vittoria ATP l’aveva conseguita questo luglio a Wimbledon, contro Andrey Rublev; ora, il ventitreenne di Mar de la Plata Francisco Comesana si gioca la chance di raggiungere per la prima volta la seconda settimana in uno Slam. Di fronte a lui, però, c’è Taylor Fritz, reduce dalla vittoria su Berrrettini, che vorrebbe essere il primo americano a vincere a New York da Andy Roddick, nel 2003.
Fin dalle prime battute, Comesana vende cara la pelle, giocando bene, in spinta da fondocampo, propositivo. Nel primo parziale, nei primi sette giochi, deve salvare una sola palla break, mentre il suo avversario ne deve fronteggiare due. La differenza, però, viene fuori nel momento in cui lo statunitense sale di livello e ottiene il break che gli consegna il primo parziale.
Il secondo segue una logica simile: subito palla break per Comesana, prontamente annullata col servizio; poi, Fritz va avanti (3-2 e servizio) e conduce senza difficoltà. Anzi, se non fosse per la strenua resistenza di Comesana avrebbe anche l’opportunità di chiudere sul 6-3 (l’argentino gli annulla tre set point); poco dopo, comunque, anche il secondo set termina in suo favore, per sei giochi a quattro.
La prestazione come quasi sempre ottima al servizio dello statunitense testa di serie numero 12 prosegue anche nel terzo: si conquista subito un 3-0 pesante e poi, approfittando del calo dell’avversario dovuto anche ad un problema alla schiena, chiude sei giochi a due in due ore esatte di gioco. Per lui, adesso, uno fra Casper Ruud e Junchen Shang.
[9] G. Dimitrov b. T. Griekspoor 6-3 6-3 6-1
A New York Grigor Dimitrov ha raggiunto una prestigiosa semifinale, nel 2019: l’inizio della sua risalita ad alti livelli che oggi, con la top ten consolidata, deve dirsi completata. Quest’anno, per ora, nessuno gli ha dato fastidio. Si trova però di fronte, per raggiungere la seconda settimana, l’olandese Griekspoor, che viene da una stagione poco brillante ma ha approfittato del ritiro di Baez nel turno precedente.
La sciolta eleganza del bulgaro, unita alla superiorità tecnico-tattica, si manifesta fin da subito: gli basta un break, nel primo parziale, per chiudere 6-3 in poco più di mezz’ora. Le difficoltà cominciano a subentrare solo nell’ultimo game, per via di due buone risposte di Griekspoor.
Nel secondo, però, la musica non cambia: l’equilibrio è totale fino al 3-3, poi, in un attimo, Griekspoor commette due doppi falli consecutivi e si consegna di fatto al suo avversario. Poco dopo, Dimitrov chiude anche questo secondo set per sei giochi a tre, con il doppio break ottenuto nell’ultimo gioco.
Nel terzo gli inevitabili break arrivano al quarto e al sesto gioco. Soltanto l’ultimo game procura qualche grattacapo al bulgaro, risolto tuttavia con agilità: è 6-1 in scioltezza – e 10 a 1 considerando anche il game precedente; agli ottavi, Grigor troverà Andrey Rublev.