«La misura è colma, hanno trasformato questa zona nella latrina di piazza della Libertà». I residenti delle vie attorno a Campo Belvedere a Trieste sono costretti ormai da oltre un anno a fare i conti ogni giorno con feci umane, vomito, urina, immondizie di ogni tipo sotto le loro abitazioni. Una situazione che pesa anche sulle spalle degli operatori ecologici impegnati nella pulizia di quelle strade, talvolta costretti a fare una pausa, perché tale è la situazione da provocare loro dei conati di vomito.
Il punto più critico è via degli Stella, la corta via che affianca palazzo Parisi e che da viale Miramare si spinge fino a via Udine. È poco trafficata, ideale per chi vuole restare indisturbato. Lì, ogni volta che sono chiamati a intervenire, gli spazzini devono gestire un intervento che esula da quelle che sarebbero le loro competenze. «È veramente dura – ammettono – è successo che qualcuno di noi si sentisse male per l’odore. Ci sono persone che defecano tra i cassonetti, negli angoli, lungo le scalinate, rimettono, urinano, mentre in via Gaspare Gozzi troviamo anche preservativi, assorbenti femminili sporchi, pannolini, carta igienica usata e pure siringhe».
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Campo Belvedere al mattino è gradevole, sebbene penalizzato dallo stato di abbandono del parcheggio multipiano. La struttura è transennata per impedire che qualcuno la occupi abusivamente, ed è ostaggio di una situazione complessa in termini di proprietà. Dal tardo pomeriggio, invece, le vie accanto piombano nel degrado. Scala Belvedere, Scala dei Lauri e via Gozzi, nella parte verso via Pauliana, ospitano spesso dei giacigli di fortuna. Cartoni buttati a terra, stracci, materassi, resti di qualche pasto, segnali di disagio, abbandono, disperazione.
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I residenti sono esasperati. Lo scorso anno avevano avviato una raccolta di firme, che però non ha sortito effetto. «Con tutta la comprensione che si può avere per delle persone senza un tetto – così Riccardo Pistrin – non è giusto che a pagarne le conseguenze del fenomeno siano i residenti. Rientro la sera e mi imbatto in una persona che urina. Esco al mattino e scendendo per Scala Belvedere devo chiedere permesso a qualcuno che dorme a terra ubriaco, con accanto vomito e rifiuti». Una situazione che il titolare di alcune case vacanza attorno a piazzetta Belvedere testimonia non «sia scaturita dopo lo sgombero del Silos, ma si protrae da oltre un anno e mezzo, con il fenomeno più accentuato nella bella stagione». «Tra l’altro – aggiunge – abbiamo visto anche dei bambini giocare con la ghiaia dove spesso si fanno i conti con feci e urina».
Gli operatori ecologici impegnati in zona già dal mattino presto sono spesso dotati anche di divise particolari, bianche, a coprire tutto il corpo, «anti-schizzo, a loro protezione, con occhiali a riparare gli occhi e mascherine, a tutela della loro sicurezza», precisa Franco Cergol, amministratore di Its Ecologia che ha in appalto la pulizia di alcuni punti di quella zona e di piazza della Libertà. «Devo dire che non è facile trovare personale disponibile a pulire ogni giorno deiezioni umane – aggiunge l’imprenditore – e ringrazio i dipendenti ogni giorno per gli sforzi e la professionalità: la situazione è veramente complessa».
«Le ditte incaricate puliscono – assicura Federica Lunardis che lavora in un esercizio a pochi passi da via degli Stella – ma il degrado è tale che il loro lavoro viene presto vanificato. Non si capisce perché con i contenitori della spazzatura a due passi – aggiunge – le persone debbano lasciare bottiglie, stracci e avanzi di cibo a terra, con l’inevitabile comparsa dei ratti».
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