Ivrea
Gli studenti del liceo Botta di Ivrea, guidato dalla dirigente scolastica Lucia Mongiano, hanno preso a cuore alcuni siti della città e hanno immaginato la loro trasformazione, tenendo conto della storia e dell'importanza di quei luoghi. I progetti sono stati presentati sul palco del Giacosa il 5 giugno scorso, nell'ambito dell'iniziativa Call for ideas del Think tank promosso da Canavese 2030 e rivolto alle scuole del territorio.
All'evento hanno partecipato numerose scuole superiori del Canavese, che hanno apprezzato l'entusiasmo con cui gli allievi hanno ideato e progettato, con diverse destinazioni d'uso, luoghi conosciuti e storici della città. Victoria Fall e Alessia Biava, per esempio, attraverso il progetto Ivrea tomorrow, diventato un video, hanno proposto una città più sostenibile e resiliente energicamente: «Proponiamo un progetto innovativo per sfruttare l'acqua della Dora Baltea. Contrariamente ai tradizionali dighe e sbarramenti, la nostra soluzione si basa sull'utilizzo di turbine che sfruttano l'energia cinetica dell'acqua in modo sostenibile e non invasivo, rispettando la flora e la fauna presenti. Gli obiettivi sono promuovere forme di trasporto sostenibile come i veicoli elettrici per ridurre il traffico e le emissioni di anidride carbonica, ridurre la dipendenza da fonti di energia fossile importate contribuendo alla sicurezza della Regione e alla riduzione delle emissioni di gas serra a livello globale, ridurre l'inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell'aria con energia pulita e rinnovabile. Il nostro approccio si basa sull'utilizzo di tecnologie avanzate per massimizzare l'efficienza energetica e ridurre l'impatto ambientale».
Centro innovazione è il progetto presentato da Matilde Aragno, Francesca Chiri, Francesco Mainardi e Gaudina Georgiana, che hanno analizzato l'asilo nido Olivetti, la casa dei dirigenti, la fabbrica dei mattoni rossi e Palazzo uffici. I giovani hanno pensato ad una trasformazione in un centro in cui potrebbero essere presenti una silent disco, un'aula studio, un servizio ristorante e caffetteria e, pensando anche all'ambiente, pannelli fotovoltaici installati sul tetto degli edifici.
Dal passato al futuro, invece, vede l'interessamento alla trasformazione dell'asilo nido Olivetti in centro per la sostenibilità. Alessia Biava, Victoria Fall, Greta Gasparini e Giulia Bolano hanno pensato ad un centro sostenibile in cui sia presente un orto comunitario, con vendita di prodotti a km0, pannelli fotovoltaici per l'energia rinnovabile, un mercatino del riciclo, laboratori creativi, un centro di raccolta tappi e pile gestiti da volontari. «Il nostro obiettivo è trasformare senza costruire da zero, promuoviamo la consapevolezza e la responsabilità ambientale, favoriamo l'inclusione e l'appartenenza, promuoviamo la riduzione dei rifiuti, l'efficienza energetica, le risorse rinnovabili, insomma la riqualificazione e il riutilizzo».
Marco Melis, Demis Gazzola, Elisa Picchi, Sofia Pugliese, della classe quarta scientifico internazionale spagnolo, hanno presentato il progetto Err 3, che prevede tre fasi per rigenerare la città: raccolta, riciclaggio e riutilizzo. Da tutti i progetti emerge che i giovani hanno davvero a cuore l'ambiente e le strutture olivettiane, che vengono ogni anno apprezzate dai numerosi turisti che visitano il Canavese.
Interesse ed approvazione arrivano anche da parte della dirigente Lucia Mongiano, che ha sottolineato: «Queste iniziative sono importanti per dare un senso vero e compiuto a una comunità che vede impegnati ragazze e ragazzi quali protagonisti di un territorio che appartiene a loro e crea un legame che non si spezza, anche quando interessi personali o professionali portano lontano. È sempre bello, tra l’altro, vedere quanta fresca creatività di soluzioni e di linguaggi sanno mettere in atto i giovani. Inoltre, stiamo imbastendo per il prossimo anno scolastico, che inizierà tra qualche giorno, tanti progetti che riguardano il territorio».