Sono passati 40 giorni dalla partenza di Elena Donazzan per Bruxelles e non è stato nominato un sostituto.
Un cartonato, una figura nera disegnata a pennarello, al centro un punto di domanda.
È l’assessore regionale all’istruzione, che manca ormai da 40 giorni, da quando Elena Donazzan è arrivata a Bruxelles. La Rete degli studenti medi del Veneto e l’Unione degli Universitari di Venezia, Verona e Padova sono arrivati davanti alla sede del Consiglio regionale del Veneto, a Venezia, per protestare contro l’assessorato vacante.
«Non avere un assessore significa non avere qualcuno a cui chiedere risposte o un tavolo», fa presente Angelica Morresi dell’Udu di Venezia.
«Manca un assessore da 40 giorni, la verità è che manca da 15 anni», aggiunge Marco Nimis, della Rete degli studenti medi. Srotolano lo striscione con la scritta “Assessore dove sei? Vogliamo risposte” e puntano il dito contro i dieci anni di politica regionale di Donazzan.
«Ha distrutto ogni prospettiva», continua Viola Carollo, sempre della Rete, «dieci anni di revisionismo storico, di commenti omofobi. Siamo contenti che se ne sia andata, un po’ meno che non abbia lasciato completamente la politica».
Sul tavolo, tornano questioni già note: il problema delle borse di studio, con 500 idonei non beneficiari in tutta la Regione, ovvero 500 studenti che per l’Isee avrebbero diritto all’agevolazione economica che di fatto non ricevono perché la coperta è troppo corta.
E poi ancora, la necessità di interventi di edilizia scolastica, di progetti didattici al passo con i tempi, di azioni a favore della residenzialità universitaria. Morresi ricorda lo scandalo delle 28 stanze della residenza Camplus di Santa Marta su Air b&b, affittati ai turisti a 150 euro a notte.
«Una cosa inaccettabile, gli studentati devono essere pubblici e restare agli studenti» conclude, ricordando che a Venezia i posti messi a bando per il diritto allo studio regionale sono mille, a fronte di una platea di quasi trentamila universitari.