PAVIA. Si alza ancora il livello dello scontro sulla questione dei due Taser tolti alla Polizia locale: la Uil Fpl al termine di un’assemblea che aveva convocato per mercoledì mattina - e alla quale, riferisce il sindacato, hanno partecipato una trentina di agenti - ha deciso di proclamare uno sciopero per l’intera giornata di domenica 8 settembre, quella conclusiva della Festa del Ticino. All’astensione ha aderito poi anche la Cisl Fp, che però a differenza della Uil, forte di una ventina di iscritti sugli oltre settanta agenti, è scarsamente rappresentata nel corpo. Dura la risposta dell’assessore Rodolfo Faldini, che aveva deciso di sospendere la sperimentazione delle armi a impulsi elettrici, e che ora preannuncia la volontà di ricorrere alla precettazione.
Il documento di Uil e Cisl
«L’amministrazione ha deciso di revocare la sperimentazione del Taser in utilizzo agli agenti senza il minimo coinvolgimento degli stessi, utile strumento a tutela della sicurezza degli operatori sul luogo di lavoro – esordisce il comunicato congiunto Uil Fpl e Cisl Fp – durante tutto l’iter della vertenza in atto l’assessore alla Polizia locale non ha mai mostrato la volontà di aprire un dialogo con il sindacato e i lavoratori del settore; tramite la stampa cittadina viene comunicato, da parte dell’assessore Faldini, la decisione di potenziare gli effettivi del corpo non per venire incontro all’attuale carenza degli organici ma per creare un nuovo turno notturno, il tutto diminuendo la dotazione sino ad ora in essere per gli operatori». Inoltre lo sciopero viene proclamato per «trattare una serie di questioni da tempo latenti quali i turni di lavoro, la cedenza dei riposi, la turnazione e le richieste di fruizione ferie, la mancata rotazione del personale destinato alla viabilità». Nella chiusura del comunicato si tenta di addolcire la posizione: «Uil Fpl e Cisl Fp e il corpo di Polizia locale, dispiaciuti per eventuali disagi che potrebbero subire i cittadini, si dichiarano comunque pronti al dialogo e al confronto con l’amministrazione nell’interesse comune a realizzare una città più vivibile e sicura per tutti».
La risposta di Faldini
Ma è un’apertura al dialogo che Faldini rispedisce al mittente: «Si mostra disponibilità dopo aver proclamato uno sciopero?». L’assessore non si aspettava una decisione del genere e si dice «sconvolto, per me è una doccia gelata». Poi il contrattacco: «Prenderemo le dovute misure per assicurare ai cittadini un corretto svolgimento della Festa del Ticino: lo sciopero è stato proclamato proprio per l’ultima sera, nel bel mezzo del divertimento... Mi confronterò con il sindaco e i colleghi di giunta, ma la legge ci consente di intervenire per fare in modo che i cittadini non siano danneggiati dai disagi di uno sciopero proclamato per la revoca dell’utilizzo di due Taser. Prendo atto e ci regoleremo di conseguenza: li precetteremo».
L’assessore, ex sindacalista alle Poste prima di iniziare, una ventina di anni fa, la carriera politica, sostiene che c’era un’intesa per vedersi la prossima settimana «per discutere anche di altre questioni che riguardano la polizia locale. Invece si continua a buttare benzina sul fuoco, le distanze incomprensibilmente aumentano e a questo punto non penso che siano opportune procedure raffreddamento. Siamo al muro contro muro».