La “mitica” cacciatrice di ‘Alien’ e ‘Ghostbusters’ si prende la scena a Venezia per ricevere il Leone d’Oro alla carriera. Standing ovation per Sigourney Weaver alla cerimonia di apertura dell’81esima Mostra del Cinema. “Sto sognando, sono sopraffatta e vorrei ruggire”. Queste le prime parole di Weaver, pronunciate in italiano, accettando il riconoscimento. “Sono davvero grata del mio Leone, che sarà seduto accanto a me in aereo e sulla gondola. Mio marito dovrà abituarsi ad averlo con noi sul letto”, dice scherzando. Nel corso della carriera “ho lavorato con registi straordinari e ringrazio in particolare Peter Weir (l’altro Leone d’oro alla carriera di questa edizione, ndr), che mi ha fatto innamorare del cinema”. La star di Hollywood ha poi concluso nuovamente in italiano: “In bocca il lupo, crepi il lupo e che il leone di Venezia uccida il lupo”.
Ad introdurre Weaver, l’attrice francese Camille Cottin: “E’ una fonte di ispirazione per tutti noi. A soli 14 anni ha deciso di cambiare nome perché Susanne o Susy era troppo carino per lei che era già così alta. Ha scelto un nome che viene da ‘Il Grande Gatsby’ e vuol dire conquistatrice”, dice Cottin. Weaver ne ha fatte di conquiste: “dagli alieni ai gorilla fino ai fantasmi. Inoltre, ha conquistato territori che prima del suo arrivo erano stati considerati solo per gli uomini, come i film di fantascienza”. Di certo le sue interpretazioni nella saga di Alien hanno rivoluzionato la presenza delle donne in questo genere di pellicole.
Intervistata dalla Stampa ha pronunciato una panegirico del cinema italiano: «Mia figlia si è sposata da poco e il primo film che abbiamo guardato tutti insieme dopo il matrimonio è stato Divorzio all’italiana. Ammetto che è una scelta bizzarra, ma mi ha fatto ricordare l’incredibile qualità dei film italiani di quell’epoca irripetibile. Mi sono innamorata del cinema attraverso i film di Fellini, Antonioni, De Sica e molti altri che ti portavano in un mondo meraviglioso. Per questo ricevere il Leone d’oro alla carriera mi fa sentire orgogliosa di essere in qualche modo inserita nella tradizione dei grandi registi e attori italiani».
Ha un sogno Sigourney Weaver: «L’Italia e il vostro cinema mi piacciono così tanto, che avrei voluto una clausola nel ricevere il premio; che mi offriva l’opportunità di girare anche un film nel vostro Paese. Ai registi italiani vorrei dire che sono disponibile: chiamatemi». Sigourney Weaver, 75 anni a ottobre, portati alla grande, ha una carriera costellata di film record di incassi: come le saghe di Alien, Ghostbusters, Avatar, oltre a Una donna in carriera.
L'articolo Venezia, Leone d’Oro alla carriera a Sigourney Weaver: “Grazie ai film italiani mi sono innamorata del cinema” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.