“Biglietto sola andata per migranti”, è ancora scontro tra Ungheria è Bruxelles. Monta la polemica con il sindaco della capitale belga sul Patto Ue. Prosegue il braccio di ferro tra l’Ue e l’Ungheria sulle politiche europee. Il “duello” arriva fino alla città di Bruxelles a al suo sindaco. E proprio a lui si rivolge l’ambasciatore ungherese all’Ue, Tamás Iván Kovács, facendo ancora salire il termometro della polemica.
Ad aprire la disputa era stato Gergely Gulyás, capo di gabinetto del premier ungherese Viktor Orban. Nei giorni scorsi aveva detto che l’Ungheria avrebbe dato “un biglietto di sola andata per Bruxelles” ai migranti; e che la città sarebbe stata “costretta” ad accoglierli per volere della Corte di giustizia Ue e della Commissione europea. “Se Bruxelles vuole i migranti, li avrà”, ha dichiarato in una conferenza stampa Gulyás.”Daremo a tutti un biglietto di sola andata se l’Ue renderà impossibile fermare la migrazione al confine esterno”.
Risposta secca del primo cittadino della città: “L’Ungheria beneficiaria della solidarietà dell’Ue – ha replicato sui social il sindaco di Bruxelles, Philippe Close -, si sta scandalosamente sottraendo alle proprie responsabilità nei confronti degli altri Stati membri. È irresponsabile giocare con la vita delle persone in difficoltà a spese dei cittadini di Bruxelles”. Il sindaco ha dunque sibilato: “L’Ungheria deve fare la sua parte o lasciare la Presidenza del Consiglio dell’Ue”.
Arriviamo dunque alla replica dell’ambasciatore ungherese Kovács. Che in una lettera indirizzata al primo cittadino di Bruxelles sottolinea: ” E’ ‘Ungheria a dover subire la mancanza di solidarietà. Poiché da quasi dieci anni proteggiamo il confine esterno dell’Ungheria e dell’Unione europea senza alcun sostegno significativo da parte dell’Ue”. Dunque la considerazione piccata: “Crediamo che la solidarietà significhi anche questo: se Bruxelles ci obbliga a far entrare i migranti, allora dovrebbe accoglierli”, ha aggiunto l’ambasciatore, ribadendo quanto espresso da Gulyás.
L’Ungheria è stata sempre contraria al nuovo Patto dell’Ue per la migrazione varato nella scorsa legislatura. Budapest contesta in particolare il meccanismo di solidarietà per cui oltre una determinata soglia, tutti gli Stati membri dovranno contribuire; scegliendo se accogliere o pagare (20mila euro a migrante). Nei mesi scorsi inoltre, la Corte di Giustizia dell’Ue ha imposto a Budapest una multa record da 200 milioni di euro; e una penalità di 1 milione al giorno di ritardo per non aver dato esecuzione a una sua sentenza precedente. Nella quale si stabiliva il mancato rispetto da parte dell’Ungheria delle regole europee in materia d’asilo.
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