Tutto cambi affinché… tutto cambi. Da quando l’Italia ha introdotto il sistema di trasmissione televisiva denominato “digitale terrestre” abbiamo assistito a continui annunci e aggiornamenti che hanno destabilizzato il cittadino, alle prese con il rinnovamento degli apparecchi tv di sua proprietà. Perché, come ovvio, applicando nuove tecnologie ci si trova di fronte all’atavico paradosso di possedere dispositivi che diventano obsoleti. E dopo una serie continua di cambiamenti, ora ci troviamo di fronte alla novità del momento (anche se non è poi così nuova): la codifica HEVC che applicata allo standard DVB-T2 rappresenta l’ennesimo punto di volta per la trasmissione (e ricezione) televisiva in Italia.
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Cambiamenti in corso, per l’ennesima volta. Ma cos’è questa codifica HEVC che stravolge, per l’ennesima volta, il mondo della trasmissione televisiva in Italia? Innanzitutto occorre sottolineare un aspetto: si parla di novità solamente per quel che riguarda l’applicazione, dato che la High Efficiency Video Coding (o H.265) è uno standard di compressione per i contenuti video approvato nel lontano 2013 e che rappresenta un’evoluzione del MPEG-4 AVC. Ovviamente, con il passare del tempo sono state applicate diverse migliorie, ma il principio di base resta lo stesso. Anche applicato allo standard DVB-T2 che rappresenta il fulcro del nuovo digitale terrestre.
A differenza delle versioni precedenti (e di quelle che attualmente vengono utilizzate per le trasmissioni televisive italiane da moltissime emittenti), questo standard di codifica ha una funzionalità ben precisa: analizza ogni singolo fotogramma di un video per poi identificare le parti che risultano essere simili a quelle precedenti, esattamente come farebbe il più classico degli algoritmi. Dunque, invece di procedere con una codifica di ogni singolo fotogramma che compone un video, si procede con la sola codifica delle differenze tra un fotogramma e l’altro. Va da sé che, dunque, stiamo parlando di un notevole risparmio in termini di compressione dei contenuti. Per questo motivo questo sistema è molto indicato per i contenuti in altissima risoluzione (4K, ma anche 8K).
In termini pratici, con la codifica HEVC (anche applicata allo standard DVB-T2 del nuovo digitale terrestre) si riesce a ottimizzare – occupando meno spazio – i file video attraverso una compressione più performante, mantenendo la stessa qualità di trasmissione. Dunque, si tratta di uno strumento che potrà essere molto utile per cercare di combattere la concorrenza delle piattaforme OTT di streaming.
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