“A pochi giorni dall’inizio delle Paralimpiadi, le emozioni sono tantissime e contrastanti. C’è l’entusiasmo di rappresentare il mio paese in un evento così prestigioso e la tensione per la competizione imminente. Puntiamo molto in alto e con ogni nostra energia cercheremo di arrivare a medaglia”. A dirlo a ilfattoquotidiano.it è Giulia Aringhieri, atleta paralimpica nella disciplina Sitting Volley, livornese nata nel 1987. Un’atleta con un curriculum di tutto rispetto, moglie e mamma di Andrea. L’evento che le ha cambiato la vita sportiva e non solo arriva all’età di 21 anni quando le viene diagnosticata la sclerosi multipla (Sm). Entra in contatto con l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) subito dopo aver ricevuto la notizia. “Era un periodo molto difficile e confuso per me e avevo bisogno di informazioni e supporto”, racconta Aringhieri. “L’Aism è stata fondamentale in quel momento, fornendomi le risposte che cercavo e mettendomi in contatto con altre persone che vivevano la mia stessa situazione. Questo mi ha aiutato a comprendere meglio la malattia e a trovare il coraggio di affrontarla”.
Dopo la diagnosi, Aringhieri ha continuato a coltivare la sua passione per la pallavolo, trasferendo il suo amore per questo sport al mondo paralimpico attraverso il Sitting Volley. Dopo aver vinto tutto a livello italiano con il Dream Volley Pisa, Aringhieri, schiacciatrice e punto fermo della nazionale femminile di Sitting Volley, è diventata una delle figure di spicco della selezione azzurra. Uno dei traguardi raggiunti più importanti è stato portare l’Italia alla sua prima storica qualificazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, dove la squadra ha centrato il sesto posto. Questo risultato ha segnato un punto di svolta per il Sitting Volley italiano e ha messo in evidenza il talento e la determinazione di Aringhieri insieme a tutte le sue compagne di squadra. “Lo sport è stato fondamentale per la mia realizzazione personale e professionale. Sin da quando ho iniziato a giocare a Sitting Volley, ho capito che questa disciplina non era solo una competizione ma un vero e proprio percorso di crescita. Attraverso lo sport ho imparato a superare i miei limiti e a lavorare in team, scoprendo il valore della costanza e della determinazione”, spiega. Oltre alle Paralimpiadi, Aringhieri con l’Italia ha ottenuto risultati notevoli in altre competizioni internazionali. Agli Europei, le Azzurre hanno conquistato una medaglia d’oro a Caorle, nel 2023 e due medaglie d’argento, una a Kemer nel 2021 e l’altra a Budapest nel 2019. Durante gli Europei di Kemer, Aringhieri è stata anche votata come “Best Blocker”, un riconoscimento che testimonia il suo valore e il contributo fondamentale alla squadra. Nei Campionati Mondiali, l’Italia ha ottenuto un quarto posto a Rotterdam nel 2018 e un quinto posto a Sarajevo nel 2022, continuando a dimostrare la sua competitività sulla scena internazionale.
“La pallavolo mi ha insegnato a non arrendermi mai, anche di fronte alle difficoltà più grandi, come la diagnosi di sclerosi multipla. Ogni allenamento, ogni partita vinta o persa”, aggiunge, “ha contribuito a farmi diventare la persona che sono oggi, dando un senso di compiutezza ai miei obiettivi di vita. Essere riuscita a qualificarmi per le Paralimpiadi e a vincere titoli importanti è stato il coronamento di anni di sacrifici e impegno, dimostrando che, con passione e dedizione, ogni obiettivo è raggiungibile”. Aringhieri rappresenta, tra i vari campioni presenti alle Paralimpiadi, un esempio di passione sportiva. Manca poco allo start dei Giochi Paralimpici Estivi di Parigi (28 agosto-8 settembre) e le emozioni viaggiano a mille. “Ogni giorno, durante gli allenamenti, sento crescere l’adrenalina e la determinazione. Il nostro obiettivo principale è puntare alla medaglia, sapendo che ogni partita sarà una battaglia dove dovremo dare il massimo”, dice la pallavolista al Fatto.it. “L’idea di poter vincere e portare a casa un risultato storico per l’Italia ci motiva e ci spinge a migliorare costantemente. Personalmente, provo un’immensa gratitudine per essere arrivata fin qui ma anche una grande responsabilità verso la squadra e tutti quelli che ci sostengono. Siamo pronte a dare tutto sul campo, con la speranza di tornare a casa con un risultato che celebri il duro lavoro e l’impegno di tutti noi”. Infine Aringhieri sottolinea l’importanza di aver trovato nell’Associazione italiana sclerosi multipla un punto di riferimento sicuro e importante, oltre ad avere conosciuto ad un evento associativo l’attuale marito, il tenore Marco Voleri, anche lui con Sm. “Sono arrivata a sostenere l’Aism perché credo fermamente nella loro missione di aiutare le persone con Sm a vivere una vita piena e soddisfacente. L’associazione offre un supporto essenziale non solo medico, ma anche emotivo e sociale, e io desidero fare la mia parte per aiutare gli altri. Raccontare la mia esperienza e mostrare che è possibile continuare a vivere e a realizzare i propri sogni nonostante la malattia”, continua Giulia, “è il mio modo di restituire quanto ho ricevuto. Credo che insieme possiamo fare la differenza e migliorare la vita di molte persone”, conclude l’atleta paralimpica di Sitting Volley.
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