FRASSINETTO
Quando un compaesano è in difficoltà la comunità è pronta a dare una mano. È ciò che è accaduto a Frassinetto a metà giugno, quando l’amico Romano è rimasto senza automobile e i compaesani, ma non solo perché la solidarietà ha superato i confini del paese, si sono adoperati per regalargliene una in sostituzione.
A raccontarlo è Ugo Palù, gestore dell'Osteria La Masca di Frassinetto insieme alla figlia Aurora che ha avuto l’idea, ha avviato una raccolta fondi per sostenere Romano Perono Biacchiardo, giramondo impiegato nel turismo che è tornato in paese e si adopera sempre per aiutare gli altri: «Romano, persona dalla grande cultura e soprattutto dalla grande umanità, dopo una vita passata in giro per l’Europa, qui percepiva il reddito di cittadinanza. Quando gli è stato tolto si è trovato in difficoltà e lo è stato ancora di più quando la sua auto ha smesso di funzionare. Il suo meccanico, anche lui del paese, mi ha subito avvisato che non sarebbe stato vantaggioso per Romano sistemare quel mezzo che presto si sarebbe di nuovo guastato. Sarebbe stato meglio trovare una nuova automobile. E così con Aurora non ci abbiamo pensato due volte, abbiamo subito inviato un messaggio alle persone più vicine a Romano, dal sindaco Marco Bonatto a tanti altri, promuovendo la raccolta fondi per acquistargli una nuova auto. Romano, infatti, vive in frazione Balma e senza un mezzo sarebbe stato impossibile per lui andare a fare la spesa, le commissioni e accompagnare chi ne ha bisogno a fare altrettanto. Sapevamo di una Fiat Panda che costava 500 euro, alla fine abbiamo messo insieme 1.300 euro. Un migliaio è servito per l’acquisto e la voltura, il resto lo teniamo per comprare gli pneumatici invernali».
Frassinettesi e non solo hanno voluto partecipare: «Sono state una quarantina le persone che hanno versato una quota per aiutarlo - continua Palù -. La comunità di Frassinetto, quando è stata chiamata ad aiutare, ha prontamente dato una mano e questa è l'essenza del vivere in un piccolo paese come il nostro, darsi una mano quando serve, esserci per l’altro. Abbiamo avuto partecipazioni anche da fuori: la postina di zona, per esempio, che conosce bene Romano, quando ha saputo dell'iniziativa ha subito voluto prendervi parte. Tanti hanno fatto la loro parte».
Poi è arrivato il momento della consegna: «Abbiamo escogitato vari sotterfugi per non far capire a Romano cosa stavamo combinando. Per esempio, l’abbiamo invitato a firmare la voltura facendogli credere che la macchina, che gli avevamo detto appartenesse a un signore che voleva disfarsene, fosse stata messa a posto, ma c’erano delle lungaggini burocratiche da sistemare. Come è nel nostro stile, dato che non ci tiriamo mai indietro dal trovare un motivo per passare il tempo insieme e festeggiare, abbiamo pensato di organizzare una festa per la consegna dell’auto. Abbiamo attirato Romano in centro dicendogli che serviva il suo aiuto per fare da interprete ad alcuni turisti tedeschi e abbiamo radunato tutti quelli che hanno preso parte alla raccolta fondi. La festa si è svolta un martedì sera e Romano era stupito dal vedere tanta gente, poi gli abbiamo dato una scatoletta dentro cui c’erano le chiavi dell’auto, che abbiamo fatto arrivare davanti all’osteria con l'aiuto dei presenti, che gliel'hanno nascosta alla vista. Ci ha messo un attimo a rendersi conto di cosa stava succedendo, poi è subentrata la commozione. Subito dopo è partito a fare un giro con la sua nuova Panda. È nato tutto per caso, ma è stata la dimostrazione che la comunità si stringe intorno a chi ha bisogno e ora anche Romano può tornare a essere un aiuto indispensabile per tutte le persone che negli anni hanno sempre potuto contare su di lui».
«È stata una grande sorpresa - racconta Romano Perono Biacchiardo, classe 1953 -. Abito in una frazione e grazie all'aiuto di amici e compaesani posso di nuovo rendermi utile, tornare a fare le mie commissioni e dare una mano a chi è in difficoltà. Sono stato all'estero molti anni, lavorando negli alberghi di lusso, dove conoscere le lingue era indispensabile. Poi, dopo aver compreso che quel tipo di vita non permetteva di coniugare altri aspetti dell'esistenza, ho deciso di tornare a casa. Sono di origine montanara e sono rientrato nella mia Frassinetto. Non mi sono accorto di nulla, della grande sorpresa che gli amici mi stavano facendo, ma ringrazio con il cuore tutta la cittadinanza che mi ha aiutato. È stato bello rendersi conto di far parte di una grande famiglia».