Capita di litigare in famiglia, si mette male soltanto quando si arriva agli avvocati: è quanto successo di recente all’interno del Consorzio del Trasporto pubblico locale del Friuli Venezia Giulia, visto che all’inizio del mese l’azienda goriziana Apt ha denunciato al Tribunale di Trieste le consorziate Trieste Trasporti e gli udinesi di Arriva, nonché il consorzio stesso, per una contesa sulla ripartizione dei fondi regionali. Si tratta del temporaneo epilogo di una faccenda che si trascina ormai da tre anni, radicata nella nascita stessa del consorzio.
Nel 2019 il consorzio, formato dalle quattro storiche società provinciali, riuscì in sede di gara a ottenere il contratto per il trasporto pubblico locale. Va ricordato, e teniamolo a mente per il momento, che per prevalere nella non facile gara d’appalto, le società del consorzio offrirono la copertura (su richiesta degli enti locali) di un certo chilometraggio aggiuntivo a basso costo. Vinta la gara, Tpl Fvg si è ritrovata quindi destinataria dello stanziamento annuo da oltre 120 milioni che la Regione destina al trasporto pubblico locale.
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Ora, il lettore avrà la pazienza di seguirci e l’esperto quella di perdonarci le semplificazioni. La redistribuzione del fondo avviene sulla base di una serie di criteri tecnici, che attribuiscono diverso valore al chilometraggio dei percorsi, siano essi urbani, extra urbani o semi urbani, e in base a un ampio raggio di indicatori. Le tratte coperte dalle quattro aziende sono diverse come diversi sono i loro territori: ampi, con tanti Comuni e due grossi centri urbani Udine e Pordenone, piccola ma suddivisa su tanti enti e aree diverse Gorizia, del tutto accentrata sulla città capoluogo Trieste.
Tutto ciò determina inevitabili differenze di ripartizione. A questo si aggiungano le sopra citate corse aggiuntive: negli anni Gorizia e Pordenone hanno risposto spesso alle richieste dei Comuni per dei chilometraggi in più, laddove Udine e Trieste (aiutata peraltro dall’avere un interlocutore pressoché unico) hanno soddisfatto solo in parte la richiesta.
Da anni Pordenone, la Atap guidata da Narciso Gaspardo, e Gorizia, l’Atp presieduta da Caterina Belletti, ritengono quindi di portare un carico eccessivo di chilometri aggiuntivi: questi son pur sempre stati determinanti in gara d’appalto, e le due società chiedono che ciò venga riconosciuto in sede di riparto. Con Pordenone la questione è stata risolta per via extra giudiziale all’inizio dell’anno: dopo una trattativa durata qualche mese, le consorziate triestine e udinese (presiedute rispettivamente da Maurizio Marzi e Angelo Costa) hanno acconsentito a corrispondere circa 300 mila euro di arretrati.
Rispetto alle cifre complessive dell’appalto, parliamo di bruscolini. Bruscolini o no, sui principi ci si può pigliare a capocciate: tra Apt, Trieste Trasporti e Arriva non si è infatti arrivati all’accordo, e il 9 di agosto la faccenda è approdata al Tribunale di Trieste. Apt denuncia il consorzio, Tt e Arriva in un colpo solo: al consorzio chiede oltre un milione e 100 mila euro, che per gli isontini le “cugine” avrebbero percepito indebitamente.
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