Tante ombre, poi la luce. Jannik Sinner vince il primo turno degli Us Open 2024 in 4 set: batte lo statunitense Mackenzie McDonald, soprattutto batte la tensione. Nel suo match di esordio a Flushing Meadows ha pagato tutta l’ansia accumulata per il caso Clostebol. Una partenza choc, un primo set da incubo perso con il punteggio di 6-2. Un break subito in avvio di secondo set che sembrava il preludio a una clamorosa sconfitta. Poi l’improvvisa rinascita e il dominio per il resto del match, chiuso al quarto set con tre parziali netti: 6-2, 6-1, 6-2.
Alla vigilia del torneo le perplessità erano tutto legate al caso Clostebol reso pubblico e diventato immediatamente uno dei principali dibattiti a livello mondiale: come sarà il ritorno in campo di Jannik Sinner? La risposta è stata, scioccante per un set, confortante poi. Il numero 1 del mondo rompe il ghiaccio in questo Us Open superando il padrone di casa McDonald (numero 140 del mondo). Adesso per l’azzurro ci sarà un altro statunitense al secondo turno, il giovane talento Alex Michelsen, vittorioso in tre facili set contro Eliot Spizzirri.
È stato un esordio dai due volti, dove le ripercussioni a livello psicologico degli avvenimenti degli scorsi giorni si sono fatte sentire. Sinner infatti ci ha messo un pò a scrollarsi di dosso le scorie di giorni complicati da gestire, soprattutto dal punto di vista mediatico. La tensione iniziale del momento è stata appesantita poi da un McDonald in grande spolvero per un set. Bravo a comprendere la situazione e ad approfittarne. L’azzurro, a dire il vero, non ha mai dato la sensazione di poter perdere questa partita. Impossibile per McDonald tenere il ritmo del primo set, però ci è voluto uno scatto di personalità per non rendere insidioso un match sulla carta agevole. Una volta trovata la chiave di volta – sia psicologicamente quanto tatticamente -, il primo turno di Sinner si è trasformato in una sorta di allenamento, buono per provare soluzioni e testare situazioni di gioco. Cose che potranno tornare utili nei prossimi turni, quando il livello dovrà essere necessariamente più alto.
Primo set – L’inizio non è dei migliori: contratto, falloso, disorientato. Sinner è costretto a fronteggiare ben cinque palle break. L’ultima – nata da un clamoroso smash sbagliato dall’azzurro – è quella buona. La risposta di McDonald è vincente. Lo statunitense percepisce il momento di difficoltà, lotta su ogni punti e raccoglie i frutti. Ancora errori di Sinner e ancora palle break. Due, per la precisione. Questa volta il numero 1 del mondo si scuote, chiude la porta e poi nel game successivo piazza il controbreak: 2-2. Sembra l’inizio di un cambio d’inerzia, e invece no, perché McDonald strappa di nuovo il servizio. Un colpo duro che si ripercuote fino alla fine. Prima Sinner cede un nuovo break, poi l’intero parziale: 6-2.
Secondo set – Doppio fallo, palla break, break. Il secondo set non schiarisce le idee a Sinner, e nemmeno la tensione. Nonostante il vantaggio, lo statunitense comincia a mandare qualche segnale di rallentamento. Gli errori aumentano, e con quelli arrivano anche le chance per recuperare immediatamente. Tre non vanno, la quarta sì: 1-1. All’improvviso il vento gira. Prima è una sensazione, poi si concretizza sul tabellone. Sinner allunga, sale fino al 4-1 e infine conquista l’intero set restituendo all’americano il punteggio del primo: 6-2.
Terzo set – Tranquillizzato per aver rimesso in equilibrio la partita, Sinner rompe subito gli indugi e sul 2-1 piazza il break alla prima occasione, grazie a una complicata volèe di McDonald che termina lunga. La grande paura è definitivamente alle spalle e l’andamento diventa così un monologo senza ulteriori contrattempi. McDonald d’altronde fa sempre più fatica a reggere il ritmo dell’azzurro, la brillantezza iniziale è completamente evaporata, così come la solidità. Sul 4-1 lo statunitense offre altre due palle break, e Sinner non si fa pregare. Passante incrociato di rovescio meraviglioso e 5-1. Punto che anticipa di pochi secondi i tre set-point e la chiusura sul primo: 6-1.
Quarto set – Dimesso, scoraggiato, praticamente fuori dal match. È quello che traspare dallo statunitense nel primo game del quarto set. Quasi inevitabile il break a 0 del numero 1 del mondo. Una situazione che si ripete anche poco dopo: 3-0 per 12 punti a zero nel parziale. Ormai McDonald non c’è più e Sinner può chiudere comodamente. Non prima di aver sprecato altri due break point e la possibilità di piazzare un bagel. Tre match point. Sul primo arriva un doppio fallo, sul secondo l’errore di rovescio di McDonald: 6-2.
L'articolo Us Open, Jannik Sinner batte McDonald e la tensione: l’inizio da incubo, poi il dominio proviene da Il Fatto Quotidiano.