S.Errani b. C.Bucsa 3-6 6-0 6-4
NEW YORK – Veder giocare Sara Errani, in questa fase conclusiva della sua bella carriera, è affascinante e istruttivo dal punto di vista tattico e strategico. Come i grandi maestri di scacchi, che si permettono di dare un pedone di vantaggio all’avversario, Sara è straordinaria nel fare di necessità virtù, per compensare le storiche difficoltà alla battuta. Opposta sul campo 15 di Flushing Meadows alla spagnola Cristina Bucsa, 26 anni, numero 77 WTA (best ranking di 56), l’azzurra parte male, riuscendo a tenere il servizio solo una volta nel primo set, perso 6-3.
Cristina è una giocatrice ordinata, spinge bene, e ovviamente aggredisce le battute poco incisive di Errani appena può, costringendola a iniziare quasi ogni scambio dalla fase difensiva. Ma come detto, Sara mette in campo un’intelligenza tattica e una varietà nelle traiettorie di livello altissimo, rintuzza le pallate che le piovono addosso, e contrattacca nei momenti giusti, togliendo spesso ritmo e tempo a Bucsa. La spagnola progressivamente cade sempre di più nella ragnatela di geometrie e tagli di Errani, va in crisi, e cede tre volte il servizio senza mai riuscire a concretizzare quando batte Sara, che si prende il secondo set con un bel 6-0. 26 minuti da scacchista, per l’appunto, nemmeno mezza scelta sbagliata, una “masterclass” di strategia.
Il terzo set ritorna equilibrato, Cristina è palesemente “fuori palla”, e la si può capire, sbaglia molto, ma tiene duro, e recupera un break di svantaggio a Errani, che si era trovata avanti 3-2 e battuta. Sara però ormai vede il traguardo, e palleggiando solida, alternando top-spin carichi a palle corte e attacchi a rete in controtempo, brekka ancora, sale 5-3, e arriva al match-point. Qui è bravissima e fortunata Bucsa, che per salvarsi sfiora la riga con un dritto. Nel game successivo, una grande Sara chiude la partita, risultato strameritato, affronterà al secondo turno la vincente del derby statunitense tra Collins e Dolehide.