L’Autonomia differenziata sarà fatta nel rispetto della Costituzione, con cautela, rassicurando il Sud e dimostrando che non ci sarà nessuna sperequazione nazionale. E’ uno dei tanti passaggi dell’intervista realizzata da Il Giornale con Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato della Lega.
Il presidente dei parlamentari di Palazzo Madama del Carroccio, nell’intervista parla proprio dell’Autonomia differenziata, indicando i tempi e le modalità di realizzazione. “Non c’è alcun dubbio che rispetteremo ciò che è scritto nella legge, compresi gli emendamenti e gli ordini del giorno approvati che ha presentato anche Forza Italia. Abbiamo assolutamente l’intenzione di procedere con la giusta cautela facendo capire che l’autonomia non porta via niente a nessuno”.
Sul tema il capogruppo della Lega dice che, “Vogliamo una riforma che unisca il Paese e che porti ovunque a un miglioramento dei servizi. Si farà una valutazione attenta di quelle che sono le materia da trasferire in via esclusiva a fronte delle richieste avanzate da alcuni governatori. L’abbiamo sottolineato più volte, è un processo graduale, piano piano si entra in questo meccanismo, noi vogliamo un federalismo ragionevole”.
Massimiliano Romeo sulla questione dei tempi di realizzazione della riforma dice che, “Il primo passo sarà quello di valutare le proposte che sono arrivate dai governatori che riguardano quelle materie che non sono soggette ai Lep, i livelli Essenziali di Prestazione, come il commercio con l’estero, la protezione civile, la previdenza complementare, l’amministrazione dei giudici di pace per citarne alcune. Si comincia così. Forse è il modo migliore per sperimentare l’autonomia facendo capire nei fatti che unisce e non divide. Un servizio che prima gestiva lo Stato, ora sarà gestito dalle Regioni. Siamo convinti che questi enti siano in grado di gestirlo meglio”.
Poi un’altra analisi interessante: “I divari tra Nord e Sud sono aumentati negli ultimi 40 anni con il sistema centralista come conferma uno studio di Bankitalia del 2022. Dagli 80 ad oggi il rapporto tra il Pil pro capite del Mezzogiorno e quello del Centronord è diminuito dal 60 al 55”.
Romeo chiama in causa il centrosinistra schierato sul referendum abrogativo: “É curioso che la sinistra voglia abrogare una norma che attua una riforma costituzionale voluta da loro. É come se andasse contro se stessa, contro il principio di autonomia perseguito da Bonaccini, come dalla sua allora vice Elly Schlein o come De Luca. Tutti loro avevano avanzato delle richieste in questo senso” mentre sul referendum dice che, “sulla sua ammissibilità si pronuncerà la Consulta”, richiamando l’origine costituzionale del provvedimento approvato.
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