Un provocatore ed estremista di destra. Bufera in Israele dopo che il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, in un’intervista alla radio dell’esercito ha dichiarato che «le politiche consentono agli ebrei di pregare» nel compound di Monte del Tempio/Al-Aqsa e ha aggiunto che «ci costruirei una sinagoga».
«La politica permette di pregare sul Monte del Tempio, c’è parità di diritto tra ebrei e musulmani – io ci costruirei una sinagoga», ha detto Ben Gvir.
«Il premier sa che quando sono entrato nel governo ho detto nel modo più semplice che non ci saranno discriminazioni sul Monte del Tempio, così come i musulmani possono pregare sul Muro Occidentale», ha detto ancora Ben Gvir, che all’inizio di questo mese ha sollevato un polverone con una visita alla Spianata delle moschee.
Il Times of Israel riporta che l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha diffuso una dichiarazione successiva all’intervista di Ben Gvir, ma senza citarlo esplicitamente, in cui afferma che «non c’è alcun cambiamento dello status quo sul Monte del Tempio».
Il Times of Israel sottolinea che, sebbene la legge israeliana permetta tecnicamente agli ebrei di pregare ovunque nel Paese, i tribunali hanno a lungo sostenuto la discrezionalità della polizia nell’applicare il divieto di preghiera come parte di un delicato accordo sullo status quo che regola il sito.
In seguito all’intervista di Ben Gvir, il ministro dell’Interno israeliano, Moshe Arbel, ha chiesto a Netanyahu di rimuoverlo dall’incarico di supervisore della polizia, affermando che la sua «mancanza di pensiero potrebbe essere pagata con il sangue».
I «commenti irresponsabili di Ben Gvir mettono in dubbio le alleanze strategiche di Israele con gli Stati musulmani come parte di un’alleanza contro il malvagio asse iraniano», ha detto Arbel.
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