GORIZIA Niente patrocinio all’Fvg Pride, in programma a Lignano il 31 agosto. Rodolfo Ziberna, sindaco di Gorizia, Capitale europea della cultura 2025 assieme a Nova Gorica, ha scritto una lettera dai toni molto chiari ad Alice Chiaruttini, legale rappresentante di Fvg Pride odv.
Il primo cittadino premette di essersi confrontato con la sua giunta. «E l’esecutivo, constatato con rammarico come, a livello globale, si stia assistendo a un aumento generalizzato della violenza, ha confermato la sua più ferma e determinata condanna di ogni comportamento omofobo, discriminatorio e aggressivo, sia esso determinato da orientamenti sessuali, confessioni religiose, appartenenze politiche o di razza. In questo senso – annota Ziberna – non possiamo che apprezzare tutte le opportunità volte a denunciare qualsiasi atto violento nei confronti delle persone Lgbtqia+».
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Condanna all’omofobia sì, patrocinio no. E il sindaco di Gorizia motiva la decisione del Comune. «Riteniamo che Fvg Pride Fvg odv sia un soggetto politico, il quale esprime posizioni che questa amministrazione comunale non condivide: siamo certi che, di un tanto, al momento dell’invio della richiesta di patrocinio, l’organizzazione fosse perfettamente consapevole. All’interno del manifesto, abbiamo trovato un feroce attacco al Governo di centrodestra che “punisce le persone deboli, oppresse, discriminate e protegge, invece, politici, ricchi e potenti”. Abbiamo riscontrato l’attribuzione al centrodestra – aggiunge Ziberna – di una volontà di “sovvertire l’arco costituzionale” con “l’autonomia differenziata e la proposta di premierato”. Ovviamente, si tratta di osservazioni che non condividiamo nella maniera più assoluta, come non siamo d’accordo con il Manifesto che le contiene».
Ziberna, nell’articolata lettera ad Alice Chiaruttini, evidenzia anche come tali pensieri arrivino «da un soggetto il quale, servendosi dell’alibi di doverose, condivise e giuste difese, svolge in realtà un dubbio ruolo politico che, solo marginalmente, afferisce al mondo delle persone Lgbtqia+ le quali, paradossalmente, in questo documento, vengono a nostro avviso ulteriormente discriminate e tutt’altro che concretamente tutelate».
Insomma, a sentire il Comune di Gorizia, si tratta sì di «una scelta legittima ma pur sempre di natura politica che, in quanto tale, non possiamo sostenere. Per tutte queste ragioni, la giunta comunale ha ritenuto, all’unanimità, di non accogliere la richiesta di patrocinio per Fvg Pride».
L’evento, di risposte positive, ne ha incassate sin ad oggi poche. Ricordiamo i Comuni: sono appena sei i sindaci (quelli di Duino Aurisina, Fiumicello-Villa Vicentina, Monrupino, Porpetto, San Pier d’Isonzo, Sgonico) che hanno accordato l’appoggio alla manifestazione per i diritti della comunità Lgbtqia+, che vivrà il proprio clou il 31 agosto a Lignano.
“No” anche dal Comune di Monfalcone («Il Pride Fvg porta avanti posizioni del tutto incompatibili e inconciliabili con il programma politico-amministrativo dell’amministrazione comunale e persegue scopi in pieno contrasto con la vigente legislazione italiana») e dalle Università di Trieste e di Udine che hanno negato, a loro volta, il sostegno all’iniziativa del 31 agosto prossimo. —
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