Si è spento ieri mattina all’età di 80 anni Alfeo Borella, proprietario dello storico American Bar Posta.
Il suo locale, uno dei primi piano bar aperti a Treviso negli anni’70, è stato un punto di riferimento per molte generazioni, non solo di trevigiani.
Nato ad Arzergrande, in provincia di Padova, Alfeo si trasferì in Germania a soli 14 anni con il cugino, iniziando a lavorare nel settore della ristorazione tra bar e ristoranti.
Fin da giovane sognava di aprire un locale tutto suo, un posto dove le persone potessero sentirsi a casa e godersi qualche ora di svago.
Dopo il rientro in Italia, fece tappa a Cortina d’Ampezzo, dove lavorò per Alfredo Beltrame al Toulà, e successivamente al Bar Sport, da cui prese ispirazione sia per il nome che per l’ambiente del suo futuro locale.
Dopo una breve esperienza a Castelfranco come gestore del Caffè di Mezzo, arrivò il grande successo a Treviso.
Nel 1973, su quello che un tempo era un magazzino in piazza San Leonardo, nacque l’American Bar Posta. Sin dall’inizio si affermò come uno dei luoghi più iconici della città, grazie alla sua atmosfera raffinata ed elegante. Il locale apriva verso le 20.30 e offriva musica dal vivo fino a notte inoltrata, permettendo ai clienti di godersi l’ambiente accogliente, i cocktail di alta qualità preparati da Alfeo, sempre impeccabile in giacca e cravatta.
Negli anni ’80, il Posta divenne una meta ambita anche per chi veniva da fuori città.
Alfeo conosceva tutti i suoi clienti abituali, tra cui spiccavano figure come Lele Candiago, Bepo Zoppelli e lo scrittore Lino Lava, che lo menzionò nel suo romanzo “Le foglie muovono il vento”, dove uno dei personaggi frequentava abitualmente il bancone del Posta.
Distinto ed elegante, dopo il lavoro si è ritirato tra i suoi affetti familiari, in compagnia della moglie Antonietta, da lui chiamata affettuosamente “Tony”, della figlia Sabina e degli adorati nipoti Tommaso e Giacomo.