A Roma la gang delle occupazioni abusive non risparmia più nessun quartiere. Stavolta è il caso del Tuscolano che, come ricorda un’inchiesta di Romatoday pubblicata nei giorni scorsi, è interessato fortemente dal fenomeno e si sospetta che dietro ci sia la regia delle organizzazioni criminali.
Come riporta il quotidiano online, “A Roma sud est c’è più di un problema con le occupazioni abusive delle case. A ridosso della via Tuscolana, tra Cinecittà e Don Bosco, il numero di abitazioni prese senza titolo cresce sempre di più. Quelle preferite, per così dire, sono di proprietà di Enasarco, ma anche quelle di Inps non vengono disdegnate. Appartamenti più o meno grandi, senza troppi controlli”.
Lo scorso anno emerse che nella zona del Tuscolano, in case pubbliche, e più precisamente in via Calpurnio Fiamma, si erano rifugiati anche membri della famiglia criminale dei Casamonica. E sarebbero stati oltre mille i casi registrati di occupazioni abusive solo nella parte sud-est della Capitale. Proprio il Municipio zonale ha parlato di, “infiltrazioni criminali sicure”.
Gli occupanti abusivi utilizzano dei droni(chi glieli fornisce?)per individuare le case pubbliche libere, oltre che avere le giuste segnalazioni. Subito dopo ingaggiano finanche dei fabbri pur di divelgere le porte delle case in cui insediarsi, con tanto di martelli e strumenti di ogni genere. Inps ed Enasarco hanno più volte fatto denunce all’autorità giudiziaria per segnalare questi reati.
Ilaria Salis, eletta a Strasburgo nelle fila di Avs, non solo ha sempre rivendicato il suo passato di occupatrice abusiva delle abitazioni ma ne ha ribadito la legittimità, come una sorta di distribuzione delle risorse pubbliche ai poveri. In questo caso c’è di mezzo pure la criminalità romana. Ma la teoria della europarlamentare di Fratoianni assolverebbe tutti quelli che, non solo al Tuscolano, entrano senza diritto in abitazioni che dovrebbero essere assegnate(certo con trasparenza) a chi invece il diritto ce lo avrebbe.
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