Nicoleta Rotaru, nata a Chisinau, in Moldova, il 31 gennaio 1984, aveva lavorato per un periodo in un hotel e stava attendendo di trovare un nuovo impiego. Una donna buona e disponibile, così la descrivono i conoscenti, che si era anche dedicata alla politica cittadina, tanto da candidarsi come consigliera comunale nel 2017 nella lista CambiAbano in appoggio alla candidatura a sindaco di Michele Di Bari.
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«E’ una vicenda purtroppo che abbiamo vissuto anche nel nostro interno», fanno sapere persone vicine alla civica. «Sapevamo e vedevamo con i nostri occhi gli atteggiamenti del compagno nei confronti di Nicoleta. Aveva dei modi irruenti di porsi nei suoi confronti. La dominava e non voleva nemmeno che si candidasse. Tanto che ha preteso che non venissero nemmeno scattate delle foto. Non voleva che avesse visibilità».
Un episodio è stato emblematico nel cammino politico della donna. Raccontano i compagni di quella breve parentesi politica: «Era ai seggi della scuola Busonera come rappresentante e ad un certo punto è arrivato il compagno per trascinarla via, perché non voleva espletasse questo compito, lasciando quindi il seggio stesso vuoto».
Un racconto, questo, che alla luce degli sviluppi giudiziari assume sicuramente un peso importante.
Intanto la commozione in città, oggi, è forte. I vicini di casa, in via Rocca Pendici, sopra all’ex pizzeria Taverna Azzurra, non parlano. A lasciarsi andare a qualche commento è una passante. «Si vedevano poco in casa», dice. «La casa era spesso chiusa, forse anche per il lavoro che fa il compagno (l’autotrasportatore, ndr). Lei non si vedeva quasi mai».
Erik Zorzi è cresciuto ad Abano. «Ancora non mi capacito», racconta un suo ex compagno di classe. «Era una persona strana, per carità, un po’ sopra le righe, ma mai abbiamo visto atteggiamenti violenti».
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Commosso è anche il racconto del sindaco Federico Barbierato. «Siamo increduli e sotto choc per questo femminicidio», le parole del primo cittadino aponense. «Il primo caso ad Abano Terme. Da alcuni anni è attivo lo sportello antiviolenza che aiuta le donne che si trovano in difficoltà e che possono ottenere ascolto consulenza gratuita in modo assolutamente riservato. Alle due figlie che frequentavano le nostre scuole, e che da subito sono state seguite dai servizi sociali, e ai familiari della vittima la nostra vicinanza e il nostro impegno dei servizi sociali prontamente attivati».