Il cuore e la famiglia hanno vinto sui milioni. Tanti milioni, ben 75 in tre anni, quelli che i sauditi dell’Al-Qadsiah erano pronti a sborsare per far vestire la maglia del proprio club a Paulo Dybala. Affare fatto, scrivevano tutti i giornali fino a giovedì pomeriggio, poi in serata il colpo di scena: “Grazie Roma, ci vediamo domenica“, ha scritto il fantasista argentino sul suo profilo Instagram rivolgendosi ai tifosi giallorossi. Se motivazioni ufficiali non sono ancora state fornite, a Roma le indiscrezioni si rincorrono e tutte concordano: amore della piazza e famiglia hanno convinto La Joya a rimanere nella Capitale.
Inutile nasconderlo: il trasferimento in Arabia era solo una questione di soldi. Il campionato del Regno non è certo paragonabile a qualsiasi lega dei principali Paesi europei, inoltre la squadra che corteggiava l’attaccante argentino non era nemmeno un club di primo piano. Così, se da una parte c’era comunque una quantità ineguagliabile di soldi, a fare la differenza sono stati altri fattori. Secondo Il Corriere dello Sport, ai conoscenti più fidati ha rivelato: “Non posso tradire questa gente”. Ne è seguita una lunga discussione con la famiglia che ha portato a un risultato: Dybala e i suoi cari hanno capito che l’affetto di Roma valeva più di 25 milioni all’anno.
Fondamentale, quindi, che i tifosi giallorossi non lo abbiano mai abbandonato, anche quando l’affare sembrava ormai concluso. Lo stesso supporto, la stessa richiesta di ripensarci è arrivata anche dai compagni di squadra, altro fattore che avrebbe influito sulla decisione: in molti hanno inviato messaggi di gioia e di soddisfazione nel sapere di riavere ancora accanto il fuoriclasse.
L'articolo Il confronto con la famiglia, l’amore di Roma e la forza del gruppo: ecco perché Dybala ha detto no all’Arabia Saudita proviene da Il Fatto Quotidiano.