GORIZIA I carabinieri della stazione di Gorizia/Montesanto sono riusciti a dare un nome ai presunti autori di una rapina avvenuta, nei giorni passati, nei pressi dei Giardini pubblici di corso Verdi, in pieno centro.
Dopo giorni di serrate indagini, i militari dell’Arma hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica tre giovani marocchini, privi di stabile dimora che, nella vicinanze dell’area verde, in pieno giorno e alla presenza di molti bambini, avevano colpito all’improvviso con calci e pugni, anche brandendo una bottiglia di vetro, un loro connazionale. Erano riusciti a sottrargli 300 euro.
Inoltre, mentre si allontanavano, accortisi che il malcapitato stava scattando loro delle foto, erano repentinamente tornati indietro per obbligarlo a cancellare le immagini che avrebbero potuto metterli nei guai. Attimi concitati. Ma alcune persone presenti sul luogo dell’accaduto avevano contattato il Numero unico di emergenza 112, permettendo l’immediato invio sul posto dei carabinieri e dei sanitari.
Questi ultimi avevano provveduto al trasporto dell’aggredito al Pronto soccorso, ove gli erano state riscontrate lievi lesioni al torace e alle gambe.
L’attività criminale non ha avuto, però, l’esito sperato dagli autori: l’analisi congiunta di telecamere e testimonianze ha permesso di ricostruire compiutamente il fatto e di dare un nome agli autori, già noti alle forze dell’ordine. Essendo emersi gravi, precisi e concordanti indizi di reità e ritenendo altamente probabile il pericolo di fuga, la Procura della Repubblica ha emesso tre provvedimenti di fermo di indiziato nei confronti degli indagati, eseguiti dai carabinieri il 13 agosto scorso.
Il Gip presso il Tribunale di Gorizia, concordando con l’ipotesi investigativa della polizia giudiziaria e della Procura isontina, ha successivamente convalidato i fermi e disposto la custodia cautelare in carcere dei tre presunti autori. «È, peraltro, doveroso rammentare che il procedimento in questione è nella fase delle indagini preliminari e che le persone indagate - spiegano i carabinieri - hanno diritto a non essere considerate o indicate colpevoli sino a quando la colpevolezza non sarà stata accertata con sentenza o decreto di condanna irrevocabili».